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A Cremona torna a parlare il campo

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Sono passati sette giorni dalla sconfitta casalinga con Trento, ma per tutto l’ambiente che gravita attorno alla Pallacanestro Trieste sembra passata un’era geologica. Eppure, in mezzo, c’è solo una settimana di allenamenti, di tentativi di isolarsi da tutto e tutti e di preparazione a quella che potrebbe essere una gara già decisiva, dal punto di vista sportivo, per l’esito della stagione: se il tornado abbattutosi attorno alla squadra avrà delle conseguenze dal punto di vista mentale, e soprattutto che tipo di reazione susciterà nell’atteggiamento e nel rendimento dei giocatori e dello staff tecnico, è ovviamente qualcosa che solo il campo potrà dire. Solo un paio di settimane prima, l’altra inaspettata valanga emotiva staccatasi con l’annuncio della partenza di Jamion Christian non aveva tutto sommato scalfito per nulla un gruppo composto da professionisti super esperti, c’è da sperare che tale capacità di isolamento ripeta i suoi effetti anche in questo rush finale fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di questa stagione ma anche, e soprattutto, potrebbe costituire la definitiva rampa di lancio in chiave europea per quelle successive. Un rush finale che sarà utile solo per stabilire in che posizione Trieste riuscirà a collocarsi dopo trenta partite, dal momento che, grazie ai risultati propizi giunti da Casale, dove Tortona è stata travolta da Milano, e Brescia, dove una delle capolista ha sconfitto Reggio Emilia, conquistati matematicamente i playoff ora la squadra di Jamion Christian ha il sesto posto nelle proprie mani, posizione che raggiungerebbe con sicurezza vincendo tutte e tre le partite che mancano e che le imporrebbe un quarto di finale contro la terza classificata: data l’ammucchiata in testa alla classifica, è difficile fare pronostici su chi possa essere.

Volendo percorrere un passo alla volta, esercizio tanto caro ad ogni allenatore in qualunque sport, c’è da affrontare in posticipo una trasferta delicata, sul campo di una squadra ormai tranquilla e priva di obiettivi raggiungibili verso l’alto, ma che proprio per questo giocherà con l’animo leggero e senza ansie di sorta, priva del braccino che attanaglia squadre che lottano per la sopravvivenza. Per contro, al di là della tranquillità, la squadra guidata da Pierluigi Brotto esprime finora statistiche che spiegano appieno la sua posizione in classifica, un tredicesimo posto fatto di sole otto vittorie che porta in dote la salvezza, segnando però meno punti e catturando meno rimbalzi di tutte le altre 15 avversarie, Pistoia compresa. Brotto può contare soprattutto su una batteria di esterni da non sottovalutare specie se dovessero entrare in striscia, in particolare in casa, a cominciare dalla vecchia conoscenza Corey Davis che sta disputando probabilmente la sua migliore stagione italiana per rendimento. Da quando è affiancato da Semaj Christon (fuggito da Pistoia) e con la collaborazione di Payton Willis, Davis ha guidato la sua squadra a sfiorare imprese clamorose come la vittoria sfumata negli ultimi secondi contro Trento due settimane fa. Se Cremona può disporre di una buona trazione anteriore, non si può certo dire che sia adeguatamente attrezzata nel pitturato, con il solo ondivago Tariq Owens a dare dinamicità e verticalità pur con la sua stazza non certo imponente, portata in dote dal neoarrivato centro nigeriano Omenaka, complemento che sembra in grado di dare una mano pur senza dimostrare di essere un fuoriclasse. Trieste, dal canto suo, si presenterà al completo, ben decisa a rialzare la testa dopo le due sconfitte consecutive contro due avversarie dirette (sconfitte molto diverse fra loro), molto concentrata nel lavorare sugli errori commessi specialmente dal punto di vista difensivo. Se la squadra di Christian riuscirà a prestare grande attenzione all’uno contro uno sul perimetro, impedendo agli esterni lombardi di ricevere palla piedi a terra, oppure di penetrare e scaricare con continuità, o ancora di giocare i pick and roll nei quali tutto sommato il solo Owens costituisce un terminale credibile, allora potrà dire di aver compiuto gran parte dell’impresa, anche perchè sotto canestro, con il Johnson autoritario e prepotente a rimbalzo ammirato ultimamente e la batteria di “cinque” e “quattro” ruotabili con continuità nei 40 minuti, il vantaggio strategico triestino è evidente e difficilmente scalfibile: dai rimbalzi difensivi dovrà partire il micidiale gioco in transizione, con conclusioni che arrivano nei primi secondi di azione, gioco che tanti e tali interpreti a disposizione Jamion Christian potrà permettersi di proporre per il tempo che sarà necessario. Dai palloni catturati sotto il canestro avversario potranno invece arrivare seconde e terze chances nel caso in cui le polveri da oltre l’arco dovessero confermarsi perlomeno umide se non proprio bagnate come nelle ultime uscite.

In altre parole, sono ben pochi i temi tecnici e tattici, di talento individuale e lunghezza de roster nei quali Trieste non parta nettamente favorita. Ma ormai lo sanno anche i sassi, la pallacanestro di razionale ha ben poco, e le variabili soprattutto in questo momento sono numerose e dagli effetti imprevedibili. Serviranno concentrazione e focus sull’obiettivo, organizzazione e razionalità, diligenza nell’esecuzione del piano partita (magari con la capacità di adattarlo in corsa a situazioni impreviste), consapevolezza nei propri mezzi ed anche del fatto che, squalifica o meno, i punti per puntare al sesto posto dovevano arrivare prima del fattaccio, e dovranno arrivare ora, dalle trasferte di Cremona e Varese, indipendentemente da dove si giocherà la sfida “casalinga” con Sassari. Un peccato che non possa arrivare anche la risposta del popolo biancorosso al velo di vergogna con cui è stato (anche ingiustamente) ricoperto a livello nazionale: se la partita si fosse disputata come da programma sabato sera, infatti, la rappresentanza di tifosi triestini sarebbe stata nutrita e rumorosa, difficile ipotizzare, invece, un esodo a Cremona alle 20:00 di un lunedì sera. Particolare, comunque, secondario alla luce delle ottime prestazioni offerte in stagione dalla squadra lontano da via Flavia.