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Al via con tante incognite

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Ci siamo, manca ormai meno di una settimanaall’inizio della nuova stagione della Pallamano Trieste e il futuro, con tutta la considerazione e l’affetto che si possono assicurare alla società, non è certamente dei migliori.

Primo pevidente problema il supporto economico: non è facile, dopo i due anni di pandemia da cui faticosamente si esce, convincere eventuali sostenitori della bontà delle intenzioni, della solidità del progetto quando è necessario, prima di tutto, ridarsi una credibilità e cancellare l’esito degli ultimi mesi che ha portato alla rinuncia della partecipazione al massimo campionato italiano, peraltro faticosamente ma con pieno merito, ribadita alla fine della scorsa stagione.

Se la società non sarà in grado di rimettere in nsesto – con l’aiuto di uno o più sponsor – il bilancio economico per poter disputare una stagione senza patemi, ogni sforzo sul campo non avrà grandi possibilità di riuscire a “salvare” quanto di storico la società ha fatto nella sua esistenza.

Parole dure, indubbiamente, ma sarebbe controproducente nascondere la realta: la squadra, in questo momento, è ai minimi termini, forse nemmeno in grado di affrontare il campionato perchè basterebbe un infortunio, anche leggero, per mandare in crisi tutto. Non è certamente facile sostituire tutti i giocatori che hanno preso altre vie, puntando a cercare sbocchi alla propria carriera perchè senza la sicurezza economica non si può pensare di proporre contratti a qualcuno. Giorgio Oveglia, direttore sportivo, ha fatto il possibile per convincere i giocatori a restare e ha il merito di aver trattenuto Fredi Radojkovic sulla panchina, cosa che non era certamente sicura. Ovvio che, se la situazione improvvisamente, trovasse il rafforzamento economico e la sicurezza di poter gestire la stagione, la squadra potrebbe rinforzarsi per cercare di piazzarsi nelle posizioni di vertice del campionato nella stagione che porterà alla ristrutturazione dei tornei: per essere nel torneo di vertice – posizione che la storia della società meriterebbe – bisogna arrivare nelle prime due posizione. Due più in basso permettono il mantenimento della categoria, peggio si rischia di finire nel dimenticatorio e chiudere la storia.

Imprescindibile risolvere la parte economica, anche per poter chiudere al più presto tutte le situazioni contrattuali rimaste in sospeso dalla scorsa stagione e poter dare qualche certezza in più ai giocatori che sono rimasti, facendo in pratica una scommessa sul loro futuro sportivo.

Giocatori che sono più che encomiabili, non solo per aver conservato la scorsa stagione la categoria, ma per aver accettato di continuare ad indossare una maglia gloriosa come poche ma che – onestamente – non ha dato molte risposte che ci si poteva attendere. Come ha detto Giorgio Oveglia, in vista della presentazione della campagna abbonamenti – sono loro la vera ragione per cui i tifosi possono sottoscrivere gli abbonamenti, perchè meritano rispetto e supporto.

L’ultima sgambata prima dell’inizio del campionato in trasferta a Camisano Vicentino ha visto gli alabardati prevalere sul Kosina: giocatori, come detto, contati, qualcuno più avanti degli altri e, fondamentalmente, un gruppo di più esperti – da capitan Visintin, a Pernich, Di Nardo, Radojkovich, Sandrin, Zoppetti e Postogna – che sarà un lusso per la categoria ma dovrà trovare un appoggio dai giovani per dare un senso alla stagione.

“La cosa che non va bene – commenta coach Fredi Radojkovic – è che abbiamo potuto allenarci poco: abbiamo tantissimi giovani da inserire, siamo molto in ritardo con la preparazione, quindi sarà molto difficile partire. Non mi aspetto niente di particolare almeno nel primo mese di partite. La cosa positiva è che anche i giovani hanno dimostrato di avere carattere e di mettercela tutta: con loro ci sarà da aver un po’ di pazienza. Quello che è positivo, ancora, e che i più vecchi continuano a lavorare seriamente e che in definitiva, malgrado tutto, siamo ancora in palestra.”