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Con la testa e con il cuore

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Ci siamo: mancano due partite alla fine della stagione della Triestina: siamo a poche ora dal primo di questi due avvenimenti, quello che inevitabilmente indirizzerà la situazione. Si parla della salvezza della squadra, un obiettivo che a dicembre dello scorso anno era quasi impensabile dopo le scelte incomprensibili della società. Ma in questo momento sarebbe inutile e superfluo ripercorrere quei momenti che sembrano davvero lontani, quasi dimenticati, nella loro pesante gravità cui societariamente, a parte una considerazione di circostanza, nessuno ha mai voluto nemmeno cercare giustificazione, sapendo probabilmente, che altri danni – come è accaduto – sarebbero arrivati a complicare ancor di più la situazione.
Ma in questo momento, inutile parlarne: come la squadra, tutti devono concentrarsi sull’obiettivo unico, quello di salvare la categoria. Poi si vedrà.
Quindi concentrazione al massimo per questa discesa sul campo a Caldiero, per affrontare una squadra che sa certamente che non può metterla sul piano tecnico perchè verrebbe, se non travolta, comunque messa alle corde. Alabardati, quindi, in probabile attesa di una guerriglia più che una partita che la formazione di casa affronterà con i mezzi che ha a disposizione per cercare di aggrapparsi con le unghie alla categoria, sapendo, tra l’altro, che nel secondo episodio al “Rocco” di grandi possibilità non ne avrebbe.

Senza sottovalutare l’avversaria, per la Triestina si tratta di tirar fuori quanto di meglio fatto da quando Tesser è tornato al comando del vapore: lui avrà poco da dire se non predicare calma, tranquillità e quel pizzico di umiltà che tutti devono avere nell’affrontare prove che possono cambiare il cammino futuro. Certamente la squadra è pronta, vede il traguardo, è conscia delle proprie capacità ma, in queste sfide, c’è sempre qualche incognita imprevista da superare: potrebbe chiamarsi nervosismo, la più classica ansia da prestazione o, peggio di tutto, un’improvvisa rassegnazione visto quanto è successo a livello societario, sulla possibile inutilità della salvezza sul campo.
Il nocchiero Tesser, però, è la garanzia che, come lui, tutti i suoi giocatori remeranno dalla parte giusta per toccare la sponda sicura.
Partita o battaglia che sia, la squadra sarà più o meno quella vista nelle ultime partite: mentre D’Urso e Germano se la guarderanno in borghese, assieme a Vertainen che non verrà rischiato, davanti a Roos ci saranno Jonnson, Silvestri, Frare e Tonetto con Bianay-Balcot e Cancellieri che, all’occorrenza, qualche minuto lo possono certamente giocare.
I tre di centro sono Fiordilino, Correia e Ionita con l’alternativa di Braima e Voca mentre davanti ci sarà Olivieri a far coppia con Strizzolo e, dietro a loro, Cortinovis mentre Udoh è pronto per subentrare nel corso d’opera.
Ci sono 180 minuti – e adesso si deve dire, più recuperi – per finire la stagione: indirizzarla da subito verso l’obiettivo migliore è la priorità che gli alabardati non vogliono lasciarsi scappare.