(Photo Credit: The Register-Guard)
7 piedi (211 centimetri) di altezza e 7’33” piedi (221 centimetri) di “apertura” alare, caratteristiche fisiche che gli sono valse la fama -ed i numeri- di specialista stoppatore, specie nel collegiate basketball: non c’è dubbio che il nuovo giocatore annunciato a sorpresa in giornata dalla Pallacanestro Trieste abbia dimensioni e stazza ideali per imporsi con effetti intimidatori sotto canestro nel campionato italiano. Kelley, classe 1997, proviene dall’NBA dove ha giocato qualche partita nell’ultima stagione fra New Orleans e Dallas, sebbene abbia trascorso quasi interamente la sua carriera da professionista nella G-League. Ha esperienza europea, avendo giocato nella lega britannica ed in quella danese, mentre non ha mai calcato i parquet italiani. Capace di utilizzare entrambe le mani, arriva a Trieste con la reputazione di ottimo difensore sotto il ferro e grande finalizzatore di alley up e pick and roll, con la caratteristica da non sottovalutare per un giocatore della sua altezza di essere molto efficace anche in transizione.
C’è dunque molta curiosità di vedere all’opera un giocatore del quale presidente e GM si dichiarano entusiasti, e che probabilmente potrà esordire solo a partire da Gara1 nei playoff. Ovviamente il suo arrivo dovrà necessariamente portare ad un velocissimo riassetto degli equilibri e delle gerarchie, dal momento che (nonostante le dichiarazioni iniziali che lo descrivono come complementare a Jayce Johnson) la presenza del californiano e di Francesco Candussi -che però da italiano non rischia di essere escluso dalle rotazioni – implicheranno necessariamente la scelta di un americano da escludere partita per partita, e non è detto che debba necessariamente essere un compagno di reparto. D’altro canto, considerata la predilezione del coach per quintetti piccoli specie nelle seconde parti di ogni incontro, l’arrivo di un ulteriore “5” sorprende ma, ciò nonostante, deve essere considerato un deciso upgrade tecnico: la fisicità nel pitturato, infatti, è dall’inizio della stagione considerata uno dei più evidenti limiti del roster costruito la scorsa estate soprattutto nel confronto con le squadre più strutturate che comandano la classifica, e quindi cercare di porvi rimedio seppur in extremis è il segnale che il club non voglia lasciare nulla di intentato per provare ad andare più avanti possibile nella post season. In particolare, un passaggio delle dichiarazioni del GM Michael Arcieri in occasione della presentazione i Kelley spiega più di ogni altro ragionamento quanto questa scelta sia stata ponderata e funzionale a ciò che la squadra si appresta ad affrontare: “La presenza nel pitturato e la spaziatura verticale che offre si integrano perfettamente con l’abilità a rimbalzo, l’energia e l’attività di Jayce, nonché con la capacità di aprire il campo, di muovere la palla e il tiro perimetrale di Candu. Poiché nelle prossime settimane il ritmo rallenterà e la fisicità aumenterà, la nostra capacità di proteggere il pitturato, di andare a rimbalzo e di costringere gli avversari a fare altrettanto non è mai stata così fondamentale“.