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Unione bloccata, salvezza rimandata agli ultimi 90′

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Triestina-Sangiuliano City: 0-0

Triestina: Matosevic, Gori (75′ Lollo), Tessiore (81′ Mbakogu), Adorante, Germano, Tavernelli (61′ Minesso), Paganini (75′ Felici), Masi, Celeghin, Rocchetti (81′ Malomo), Piacentini. All. Gentilini

Sangiuliano City: Grandi, Zanon, Bruzzone, Cogliati, Marchi (69′ Sugaro), Fall, Metlika, Fusi (88′ Baggi), Pascali, Salzano (69′ Volpicelli), Floriano. All. Ciceri

Arbitro: Saia di Palermo. Assistenti: Piedipalumbo di Torre Annunziata e Cravatta di Città di Castello

Note: Giornata soleggiata con temperatura quasi estiva, terreno in perfette condizioni. Spettatori 6434

La Triestina dovrà giocarsi il tutto per tutto in Brianza la prossima settimana per riprendere in extremis una salvezza che fa del suo meglio per sfuggirle partita dopo partita. Il primo atto dei playout, quello nel quale verosimilmente l’Unione avrebbe dovuto riversare sul campo tutto quello che le resta delle energie fisiche e soprattutto emotive residue, approfittando della spinta dei 6500 tifosi accorsi in suo aiuto, si chiude invece con uno scialbo nulla di fatto al termine del quale deve addirittura tirare più di qualche sospiro di sollievo per i pericoli scampati piuttosto che recriminare per le occasioni mancate, che pure non sono mancate. Ma la costante è sempre quella: Adorante, Paganini, poi Minesso, Mbakogu e Felici, alternatisi come protagonisti dell’attacco rossoalabardato, non riescono in alcun modo a scardinare l’attenta difesa ospite, se non con una singola sfortunata quanto spettacolare conclusione di Masi che colpisce una clamorosa traversa in rovesciata nel finale. Ma quanto costruito dalla Triestina è poco, davvero troppo poco per una squadra che è costretta a vincere almeno una delle due partite di spareggio: passi per qualche minuto iniziale di prudenza, nervosismo ed ansia durante il quale entrambe le squadre sono bloccate e pensano più a difendersi che a provarci, ma la partita fa enorme fatica a decollare, facendo ovviamente il gioco di un Sangiuliano sornione, pronto a colpire in contropiede approfittando di (rari) errori a metà campo degli alabardati e ben determinato a spezzettare all’infinito le trame dei padroni di casa, impedendo loro di prendere ritmo ed alzare il baricentro. In effetti al Rocco si gioca pochissimo, con annesse prevedibili quanto immancabili perdite di tempo nell’ultimo quarto d’ora per presunti attacchi di crampi che colpiscono a turno i difensori verde oro. I miracoli di Crema sono derubricati, dunque, a fortunati episodi, ma la fortuna è necessario andare a cercarsela con un po’ di audacia e di furore agonistico, caratteristiche che in questa partita di andata sono quasi del tutto latitanti. Del resto, in un doppio evento che dura 180 minuti, subire un goal in casa sarebbe stato esiziale (il brivido che percorre la schiena di panchina e tifosi alabardati quando il tiro di Metlika dal limite sembra destinato all’angolino basso salvo poi spegnersi sul palo ricorda all’Unione che deve segnare un goal più degli avversari e scuote la partita ravvivandola per qualche minuto), per cui elevare l’attenzione difensiva, e ripartire dallo zero a zero su un campo non certo famoso per essere un fortino inespugnabile che probabilmente sarà invaso da molte decine di sostenitori triestini, tutto sommato non è un risultato totalmente negativo. A patto, però, di recuperare maggiore qualità a centrocampo, anche perché se la produzione offensiva degli attaccanti è così sterile, bisogna anche considerare la quantità esigua di palloni giocabili arrivati sui loro piedi: la prestazione di Paganini e, soprattutto, Tavernelli sono da considerarsi insufficienti sotto questo aspetto. Ma, al di là dell’aspetto tecnico, nell’atto finale di questa disgraziata stagione dovrà prevalere l’approccio giusto, la costante aggressione della partita, quel senso di urgenza che nei primi 90′ minuti non è certo stata la caratteristica distintiva della prestazione rossoalabardata. Bando alla prudenza, ora è indispensabile liberarsi da qualunque tara psicologica e rendersi conto di cosa, e quanto, c’è in ballo in questi estremi, drammatici ultimi 90 minuti.

La cronaca

Il primo pericolo viene creato al 24′ dagli ospiti, con Fall il cui tiro dal vertice sinistro dell’area viene deviato e si spegne sul fondo ad un paio di metri dal palo sulla sinistra di Matosevic. Bisogna aspettare il 42′ per la prima occasione della Triestina: azione di contropiede, Tavernelli serve Adorante dal cerchio di centro campo, l’attaccante alabardato tira dal limite ma il pallone finisce alto in curva ospiti. Il primo tempo è tutto qui.

Al 49′ Piacentini perde banalmente palla a metà campo regalando il pallone a Fusi il cui tiro finisce di pochissimo a lato. Un minuto dopo Paganini sfiora il goal con un tiro da poco fuori il vertice sinistro dell’area piccola: pallone che sorvola di pochi centimetri la traversa, ma Grandi dà l’impressione di esserci. Al 54′ nuova grandissima occasione per il Sangiuliano: Fall pesca Metlika liberissimo all’altezza della lunetta al limite dell’area. Il suo tiro colpisce il palo esterno sulla sinistra di Matosevic e finisce sul fondo. All’80’ grande occasione per l’Unione: cross di Celeghin dalla destra, spettacolare rovesciata di Masi che impatta sulla traversa a Grandi battuto. All’86’ Masi raccoglie di testa un corner battuto da Felici ma la sua conclusione è debole e facile preda del portiere ospite.