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Alla ricerca del tempo perduto…

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Il calcio è tutto, meno che una scienza esatta, non ammette controprove, come ogni sport, è ricco di luoghi comuni che diventano quasi “scientifici”. Gol sbagliato, gol subito, l’arbitraggio all’inglese, pensate a “squadra che vince, non si tocca” che dovrebbe avere, come logica, il suo opposto in “squadra che perde, si cambia tutta”: ma l’avete mai visto fare veramente? Beh, ogni tanto può succedere, ma è un argomento da calcio mercato e, tanto per restare nel luogo comune, ogni regola ha le sue eccezioni…
Però, nell’imprevedibilità di questo gioco che ne fa crescere la bellezza, ci sono alcuni punti fondamentali per una squadra per arrivare ai risultati. Preparazione, gruppo, continuità, che diventano irresistibili se c’è anche il talento.

Perché tutta questa premessa? Per cercare di capire il momento della Triestina dopo la sconfitta di Padova e con una classifica abbastanza deludente, più per le precedenti due esibizioni che per lo stop in terra veneta.
Preparazione: in effetti non è praticamente servita. Il mesetto a Ravascletto ha cercato di portare in forma un gruppo che, in pratica quasi non esiste più o, per lo meno, è molto esiguo. L’arrivo da un paio di settimane di un bel numero di giocatori – un po’ per gli infortuni, un po’ perché evidentemente mancava sostanza – ha di fatto azzerato la preparazione. In definitiva, un mese e mezzo di ritardo sul tabellino di marcia del campionato: è questo il gap da recuperare tra impegni ravvicinati di calendario che, se non subentrerà una sorta di rassegnazione, potrà completarsi, ad occhio, non prima di novembre.

Cristian Bucchi

Parliamo del gruppo: anche questo ha bisogno di preparazione. Metti insieme venti giocatori che non si conoscono se non per sentito dire e ci vuole tempo, e abilità, per indirizzarli tutti a pensare nello stesso modo, a divertirsi per le stesse cose, a soffrire insieme se caso mai servisse. Gli esempi non mancano a cominciare dall’europeo tinto d’azzurro. Argomento delicato, non facile, che magari qualche risultato positivi aiuterebbe
on poco.
E si arriva alla continuità che si conquista sul campo, con determinazione: è un fatto di mentalità, di testardaggine, di “fame”, quella voglia di non mollare mai capace di farti arrivare a risultati che magari non t’immagini.
Beh, potrebbero essere anche questi tutti luoghi comuni, molto facili da riportare e sottolineare, però, se si va indietro ad analizzare i progetti vincenti, non mancano mai…

La preparazione? Il secondo tempo di Padova ha palesemente detto che, al momento, chi va in campo deve completarla, ma non è che si possono accelerare i tempi più di tanto. Il gruppo? Nella vita di ogni giorno, di questi tempi, è difficile intendersi in due, figuriamo far fronte comune, ed esserne convinti, in venti. Però, da osservare, spesso basta una scintilla per dare origine ad un incendio (ahi, altro luogo comune, come la goccia che fa traboccare il vaso….).
Continuità: purtroppo, per averla e dimostrarla non basta non perdere o giocare bene. Ci vogliono le vittorie, possibilmente a ripetizione.

Andrea Procaccio

Manca ancora il talento: ce ne vorrebbe sempre ma non lo si può comprare un tanto al chilo. Chi ce l’ha deve ringraziare il cielo ma, saperlo anche usare. E se non è eccelso, ecco che il cerchio si chiude tornando all’insostituibilità di preparazione, gruppo, continuità.
Come dite? Che per un tempo la Triestina ha fatto la sua bella partita? Quasi accettabile, se non si rimarcasse che ha preso un gol su un lungo cross, forse di pertinenza del portiere, sfruttato da un giocatore senza marcatura. Che aveva pareggiato se l’arbitro non ci avesse messo del suo? Purtroppo, ancora “no-var” in Lega Pro… Che il gol d’inizio ripresa ha complicato la situazione? Piuttosto da dire che ha dato il colpo di grazia alle
energie non al massimo degli alabardati, che scontano infortuni nuovi e vecchi.

Lo dicevamo prima della partita con il Piacenza: ci vogliono tempo e pazienza, fattori insostituibili per far crescere una squadra e che ad agosto potevano esser messi in preventivo mentre a settembre diventano ben più difficili da digerire. La caratura della squadra andava valutata prima, ora, dopo la rivoluzione, cercare di affrettare i tempi non è prudente. In fondo, se la Juventus si sente ancora in lotta per lo scudetto, le possibilità vanno lasciate aperte per tutti.

 I RISULTATI

Pro Sesto-Fiorenzuola 0-0
Padova-Triestina 2-0

Piacenza-Pro Patria 1-1
Sudtirol-Pergolettese 1-0
Trento-Giana Erminio 1-0
Albinoleffe-Mantova 1-0
Juventus U23-Pro Vercelli 0-2
Lecco-Feralpisalò 1-0
Seregno-Renate 0-1
Virtus Verona-Legnago 1-1

LA CLASSIFICA

Padova e Pro Vercelli punti 12;
Albinoleffe e Sudtirol 10;
Lecco 9;
Renate e Trento 7;
Fiorenzuola 5;
Giana Erminio, Pro Patria e Feralpisalò 4;
Juventus U23 (gioc.3), Piacenza (gioc.3),Mantova e Pergolettese 3;
Triestina (gioc. 3) e Legnago2;

Pro Sesto, Virtus Verona (gioc.3) e Seregno 1.

RECUPERI (22/9)

Juventus U23-Triestina (16.30)
Virtus Vecomp-Piacenza (20.30)


PROSSIMO TURNO (26/9; 17.30)
Feralpisalò-Juventus U23 (14.30)
Triestina-Lecco (14.30)
Fiorenzuola-Seregno
Giana Erminio-Albinoleffe
Legnago-Sudtirol
Matova-Piacenza
Pergolettese-Virtus Vecomp
Pro Patria-Padova
Pro Vercelli-Trento
Renate-Pro Sesto