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Ingranata la quarta

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ARZIGNANO-TRIESTINA 1-2
MARCATORI: pt 12′ Mattioli, 37′ Lescano; st 25 Gunduz.
ARZIGNANO: Boseggia, Carriolato, Piana, Boffelli, Bernardi (st 33′ Davi), Lakti (st 32′ El Hilali), Bordo, Casini (st 12′ Antoniazzi), Faggioli (st 12′ Lunghi), Mattioli (st 53′ Menabò), Parigi. All. Bentivoglio.
TRIESTINA: Matosevic, Moretti, Malomo, Rizzo, Germano (st 30′ Pavlev), Vallocchia (st 30′ Jonsson), Correia, El Azrak (st 40′ Celeghin), Anzolin, D’Urso (st 21′ Gunduz), Lescano (st 40′ redan). All. Bordin.
ARBITRO: Bozzetto di Bergamo.
NOTE. Ammoniti Anzolin, Bordo.

Quarta vittoria consecutiva per la Triestina di Bordin: migliorata ogni precedente striscia positiva con il successo ottenuto in rimonta ad Arzignano al termine di una partita che gli alabardati hanno interpretato al meglio, reagendo allo svantaggio e confezionando una rimonta autoritaria che, nella seconda parte di gara, ha fatto vedere una squadra padrona del campo.
per questa trasferta, Bordin cambia qualcosa anche sul piano del modulo: l’inserimento di D’Urso, notoriamente più offensivo, accanto ad El Azrak, anche lui propenso sempre ad andare avanti, riduce la linea mediana di un’unità ma Correia e Vallocchia sembrano bastare a far argine ai tentativi dei padroni di casa che trovano, si, il gol del vantaggio su una bella conclusione dalla distanza di Mattioli che incoccia il palo prima di finire in rete, ma poi non creano grandi cose.
Dimenticato il periodo in cui un gol al passivo mandava tutti fuori guiri, gli alabardati hanno dimostrato una condizione invidiabile, un Correia avviato verso lo stato di forma che ad inizio stagione aveva fatto colpo, un Vallocchia sempre inesauribile e un D’Urso che i suoi colpi se li gioca sempre. El Azrak è sempre più un punto fermo, così come Lescano è letale se appena riesce a sottrarsi alla guardia degli avversari e, anche stavolta, i punti per la classifica arrivano dalla panchina. Sono le migliori premesse in vista del recupero con l’Atalanta che deve rimettere a norma la classifica.

Padroni di casa con la tradizionale divisa gialla con maglia metà celeste con il portiere in completo blu mentre la Triestina usa la divisa totalmente verde bordata di rosso e Matosevic sceglie quella rossa con i bordini bianchi. Piove, ma non c’è praticamebnte disturbo per gli uomini in campo.

Christian D’Urso

Parte decisa la Triestina e, dopo un’azione che coinvolge mezza squadra, è Vallocchia che prova la conclusione dalla distanza senza molta fortuna. Qualche protesta per una trattenuta ai danni di Lescano in area che non riesce a deviare sottoporta un traversone di Anzolin e più tardi, l’attaccante, su cross di Vallocchia, colpisce di testa ma sbaglia completamente la direzione della palla.

Al primo attacco però, passano i padroni di casa: protagonista Mattioli che scende in verticale e da una ventina di metri batte di destro verso l’angolino dove Matosevic non ci può proprio arrivare.
Il portiere alabardato, sull’entusiasmo dei giallocelesti, deve intervenire due volte in rapida successione su Mattioli e Latki impedendo un raddoppio che avrebbe potuto avere pesanti conseguenze.

La Triestina prende in mano l’incontro, i padroni di casa si rintanano e per gli alabardati arrivano buone occasioni: un traversone di D’Urso su cui Lescano non arriva per pochissimo e finalmente il pari: la discesa di El Azrak sulla fascia sinistra punta il fondo del campo e il suo traversone trova prontissimo Lescano a spingere in rete.

Poco prima del riposo, Boseggia si immola su una conclusione ravvicinata di Anzolin, pronto ad anticipèare tutti su un pallone vagante

La Triestina riparte decisa nella ripresa: ci prova El Azrak con un’iniziativa personale dal limite con palla alta sopra la traversa, Poi, D’Urso non riesce a concludere con forza un’ottima azione con il cross di Germano dalla destra, El Azrak serve in area Lescano che di sinistro costringe Boseggia a parare in due tempi.
La Triestina sfonda prima della mezz’ora: Gunduz, entrato da pochi minuti, viene servito in area da Correia e mette dentro con una staffilata dal basso in alto che mnon lascia scampo al portiere di casa.
Prova a scuotersi l’Arzignano ma la Triestina è ben presente in tutte le zone del campo: piccolo brivido per una conclusione da posizione angolatissima di Davi che si fa largo in area, un po’ di palloni lanciati il più lontano possibile quando la squadra di casa tenta l’arrembaggio, ma niente di tale per una difesa che le misure le ha prese per bene.

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