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La grana dell’erba del Rocco

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Nel pomeriggio di oggi ha avuto luogo nella sala stampa del “Rocco” una conferenza indetta dalla società, incontro con i media al quale hanno preso parte il Presidente Ben Rosenzweig e l’Amministratore Delegato Sebastiano Stella. Questi i passaggi più significativi:
“Grazie a tutti per essere qui, la motivazione la conoscete bene. Ad oggi, per due partite interne consecutive non siamo riusciti a giocare nel nostro stadio. Come nuova proprietà siamo stati molto pazienti, volendo attuare una linea di collaborazione con Regione e Comune, per trovare una soluzione al problema del campo che tutti hanno potuto vedere in occasione della partita col Trento.
È passato oltre un mese da quella serata, non abbiamo ancora visto progressi significativi o una tempistica definitiva per poter nuovamente utilizzare lo stadio. Siamo quindi decisamente frustrati dalla situazione che si è venuta a creare, volendo tornare a giocare al “Rocco” prima possibile.
Non c’è ancora al momento un’identità di valutazione tra gli agronomi del Comune e le persone da noi incaricate, che hanno il compito di informarci nel miglior modo possibile per poter riferire il relativo riscontro a tutti gli stakeholders, ai tifosi, ai giocatori, allo staff, alla proprietà che rappresentiamo.
Abbiamo messo sul piatto un significativo investimento in termini di tempo, energia e capitali per la serietà di questo progetto. Abbiamo avuto un rapporto e un confronto chiaro e trasparente con la Regione ed il Presidente Fedriga, cosa che invece non sta accadendo con il Comune. Abbiamo grandi aspettative da noi stessi, dal club, dal progetto e allo stesso modo ne abbiamo anche dal Comune. Faremo quindi tutto il possibile per collaborare con l’obiettivo di tornare prima possibile al “Rocco”, ma non possiamo e non potremo vincolare le tempistiche del nostro progetto a giochi di potere.
Siamo presenti nella comunità, saremo qui tutta la settimana della Barcolana, disponibili ed eccitati all’idea di dare tutto quello che possiamo per la città e per il successo di questo progetto, con trasparenza.
Sulle condizioni del terreno di gioco è un processo di collaborazione, ma vogliamo che siano i fatti a parlare e a guidare le decisioni, non viceversa.
Lo stadio è stato uno dei principali motivi di questo investimento e se dovesse protrarsi a lungo questa indisponibilità, è naturale che gli investitori potrebbero rivalutare la situazione. La percezione globale è che l’Italia sia una terra nella quale è difficile investire, specialmente nelle infrastrutture. Anche per questo motivo ed essendoci qui uno stadio che è evidente, sia alla cittadinanza che alla municipalità, sia stato concepito e costruito per il calcio, abbiamo pensato che Trieste potesse essere il posto giusto.
Vogliamo tornare a giocare qui prima possibile, ma questa decisione deve essere concordata tra gli esperti che si stanno occupando di questo. Noi abbiamo una visione a lungo termine, non possiamo sacrificarla per questioni di breve termine.
È prematuro pensare all’acquisizione dell’impianto, abbiamo un affitto e siamo in regola con tutto, con un contratto che prevede l’utilizzo dello stadio per le partite. Siamo qui per fare soldi e vincere, faremo quindi tutto il possibile per risolvere tutto quello che ostacola gli obiettivi del nostro investimento.
Mancanza di competenze nell’affrontare la questione del ripristino del manto? Abbiamo avuto niente più che le stesse sensazioni avute da tutti in occasione della partita con il Trento, vedendo il nostro terzino sollevare letteralmente una zolla per rimetterla al suo posto, ognuno poi trae le proprie conclusioni ma tutti hanno visto, allo stadio così come in diretta Rai.
Non siamo agronomi, abbiamo quindi bisogno di fidarci di chi è esperto in materia. Il nostro lavoro è trovare le persone più preparate nelle rispettive aree di competenza, ascoltarle e seguire il parere che ci forniscono e per il quale sono pagate. Abbiamo avuto riscontri a breve e a lungo termine sullo stato dell’arte del ripristino del manto erboso, riscontri che ci preoccupano e certificano che il lavoro chiaramente non è stato fatto nel modo corretto.
La questione concerti? Ribadiamo, abbiamo un contratto in essere con il Comune. Una scrittura che prevede l’utilizzo dello stadio per le partite di campionato e per l’eventuale post-season. Questi sono i fatti. Quando potremo giocare la prossima partita in casa, chiediamo a quanti più tifosi possibile di venire a sostenerci, perché ogni tifoso è importante e ogni tifoso che non è potuto venire fin qui è un danno pesante per la proprietà.
Vogliamo infine aggiungere che in questo periodo la squadra, lo staff, non possono giocare al “Rocco”. Non possono allenarsi al “Grezar”. Hanno trascorso un mese in viaggio sul pullman, lontani dalle loro famiglie. In questa situazione a dir poco problematica sono stati dei guerrieri, stanno ottenendo grandi risultati e li ringraziamo per quello che stanno facendo”.

Credit by Emilio Ripari – Ufficio Stampa US Triestina Calcio 1918