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La preparazione dei portieri nel settore giovanile: la tecnica di rinvio (8a puntata)

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Il gioco con i piedi, il fattore che ha rivoluzionato il ruolo del portiere

L’ultimo aspetto da sviscerare nella nostra carrellata sulla preparazione del portiere nei settori giovanili è il gioco con i piedi, fondamentale che negli ultimi trent’anni da decisamente rivoluzionato la funzione stessa del ruolo del portiere, passato da elemento passivo dedito alla difesa della propria porta a elemento proattivo, pensante e partecipante al gioco dei suoi compagni. Il primo gesto podalico da insegnare al giovane numero uno, il più semplice ed immediato nonché il più frequentemente ricorrente, è il calcio di rinvio. I rinvii con i piedi si possono suddividere in due tipologie a seconda di dove si trova la palla: il rinvio palla a terra ed il rinvio con la palla tra le mani.

Il rinvio palla a terra

Per quanto riguarda il rinvio da terra, per prendere la rincorsa giusta il portiere dovrà partire a circa quattro passi dalla palla. Con una rincorsa troppo breve il portiere infatti potrebbe dare troppa poca forza al pallone mentre con una rincorsa troppo lunga rischia di arrivare stanco e “scarico” all’appuntamento con la sfera. La rincorsa dovrà essere condotta con passi corti all’inizio e poi via via sempre più lunghi fino all’impatto con la palla. Prima di impattare la palla il portiere dovrà cariare la gamba calciante al massimo fino quasi a toccare il proprio sedere, per conferire maggiore equilibrio al corpo le due braccia andranno allargate come le ali di un aeroplano. Al momento dell’impatto con il pallone tutto il corpo non dovrà fermare il proprio moto con la gamba che rimarrà alzata da terra per qualche frazione di secondo. Nelle categorie pre-Giovanissimi il rinvio andrà effettuato con l’interno collo, dai tredici anni in poi invece quando lo sviluppo del piede sarà quasi ultimato andrà utilizzato il collo pieno.

Per quanto riguarda la posizione della gamba d’appoggio, essa non è esatta in quanto può variare a seconda della lunghezza degli arti inferiori del portiere ma in linea di massima è di circa 10 centimetri dal pallone. Se il piede d’appoggio sta troppo vicino alla palla non c’è spazio sufficiente per far oscillare la gamba calciante. Inoltre se la punta del piede è posizionata dopo la palla c’è il rischio di non riuscire a fare leva correttamente sul pallone con il risultato che il cuoio non sarà destinato ad alzarsi. Altro fattore importante per la corretta esecuzione del rinvio da terra è la posizione del busto che deve essere ben inclinato all’indietro. Con il peso del corpo rivolto troppo verso avanti c’è sempre il rischio di non alzare il pallone.

Il rinvio palla in mano

I rinvii palla in mano si suddividono in due tipologie diverse in base alla modalità e l’effetto con i quali verrà colpito il pallone cioè il rinvio al volo e il rinvio di controbalzo:

  • Il rinvio al volo: per calciare un pallone rinvio volante con la palla in mano bisogna sempre tenere la sfera con la mano opposta al piede che calcia (mano sinistra-piede destro, mano destra-piede sinistro). Al giorno d’oggi anche nei settori giovanili si insegna la tecnica di rinvio “alla sudamericana”, con il corpo inclinato lateralmente e la gamba calciante posta in orizzontale quasi parallela al terreno, tuttavia in questo articolo ci concentreremo sul classico rinvio tradizionale con il busto in posizione eretta, più facile e comodo da eseguire soprattutto nelle fasce d’età più basse. Quando il portiere tiene la sfera in mano dovrà sempre tenerla all’altezza dell’ombelico leggermente all’esterno rispetto dell’asse del corpo, così in questo modo c’è lo spazio sufficiente per far partire la gamba. Il pallone non andrà mai lanciato con le mani verso l’alto altrimenti c’è il rischio elevato di giungere fuori tempo all’appuntamento con la sfera. Anche in questo caso tutto il corpo non dovrà fermare la propria corsa. Colpendo la palla al volo il peso del corpo andrà bilanciato verso indietro e di conseguenza la traiettoria del rinvio risulterà molto accentuata ed arcuata. Andranno eseguiti tre passi prima di far partire il rinvio: il mio consiglio, per una corretta esecuzione del gesto, è quello di sistemare il giovane portiere a tre passi dal limite della propria area, in questo modo saprà anche orientarsi nel modo corretto nel proprio “ambiente” e cioè l’area di rigore.
  • Il rinvio di controbalzo: nel caso invece di un rinvio effettuato colpendo il pallone di controbalzo, il portiere dovrà afferrare il pallone con entrambe le mani a braccia tese posizionando la sfera sempre all’altezza del proprio ombelico ma davanti alla propria gamba calciante e non al fianco. La sfera andrà colpita con il collo pieno del piede non appena essa toccherà il terreno. Siccome è un gesto che richiede un certo grado di coordinazione, nei portieri appartenenti alle prime fasce di età (Esordienti, Giovanissimi) il rinvio di controbalzo andrà sempre insegnato dopo quello classico al volo. Colpendo la palla di controbalzo il peso del corpo tenderà a restare abbastanza “sopra” il pallone e di conseguenza il rinvio risulterà avere una traiettoria molto tesa e poco arcuata, l’ideale per rimandi potenti a lunga gittata.

Riferimenti video

(Fine 8a puntata)