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L’Andos pagaia sul Dragon Boat

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Se si parla di “Maldobrie” dalle parti nostre il pensiero va subito ai racconti di Carpinteri&Faraguna, splendidi quadretti di una vita che fu, sul litorale adriatico ai tempi dell’Impero austroungarico. E al significato di quel termine (incerto, ma quasi sicuramente assimilabile a monelleria, birbanteria) si sono ispirate le partecipanti ad un progetto davvero particolare e importante voluto, nell’aprile del 2018 da Alessandra Fiorini, nell’ambito di un’iniziativa dell’Andos (l’Associazione Nazionale Donne Operate al Seno) di Gorizia che si riallaccia a studi clinici che hanno osservato che il movimento effettuato per pagaiare costituisce un linfodrenaggio naturale che contribuisce alla guarigione delle donne operate al seno.

Nasce così il gruppo delle “Maldobrie” che ha deciso di salire in barca e dedicarsi a questa attività: ma non è una barca qualsiasi, bensì un “Dragon Boat”, un’imbarcazione di dodici metri, con ai banchi di voga ben 20 persone, oltre al “tamburino” che batte il tempo ed al timoniere, dotato di un lungo remo per dare la direzione. Inutile nemmeno ricordare che quella della “barca drago” (sulla prua c’è una testa di drago, sulla poppa la coda) è una disciplina di origine cinese, che ha trovato molti appassionati che gareggiano in circuiti nazionali ed internazionali.

“Il nostro gruppo – ricorda Giovanna Lauriola – è aperto a tutte le interessate al progetto, non solo alla donne che escono dagli interventi operatori. Facciamo solitamente due allenamenti settimanali e, prima dell’emergenza covid, avevamo già partecipato a qualche gara, anche unendoci ad altre realtà per raggiungere la completezza dell’equipaggio che è…piuttosto consistente.”

L’imbarcazione, oltre i dodici metri, inizialmente di legno, oggi è di materiali più leggeri: “Grazie a delle donazioni – precisa Lauriola – siamo riusciti ad acquistarne una che ci permette di allenarci meglio e praticare la nostra attività come gruppo sportivo della Lega Navale Italiana a Monfalcone. L’importanza del progetto è ovviamente incentrata, oltre che sull’aspetto sportivo, anche sul fare squadra, che contribuisce ad aiutare la guarigione delle nostre atlete che si sentono più motivate e unite per raggiungere il loro obiettivo. “Non ci piangiamo addosso” è la motivazione per tutte.”

C’è una Federazione nazionale, un calendario delle competizioni, un numero di atleti crescente: “Ultimamente – conferma Giovanna Lauriola – abbiamo partecipato ad una gara a Venezia (il Veneto è tra le regioni che ha più squadre e molta attività) misurandoci con tanti equipaggi: oltre al fatto agonistico, è determinante la socializzazione che ne deriva alla fine delle gare e, per le finalità del nostro gruppo, è un fattore molto importante.”

Punto di riferimento, per chi fosse interessato, il comitato Andos di Gorizia che ha sede in via Scodnik 1: l’attività in acqua viene svolta a Monfalcone (con tutte le attenzioni – precisa Lauriola – imposte dall’emergenza covid) e i contatti per le prime informazioni  sono Piera (340-2518230) e Francesca (377-5469461).