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Punto e a capo.

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Rotto il silenzio: nella piovosa domenica triestina arriva la decisione, non certo a sorpresa, almeno per chi riesce ad interpretare il pensiero del vertice alabardato. Saluti a “Bepi” Pillon, conditi dai ringraziamenti di prammatica, e ancora qualche giorno di attesa prima di conoscere a chi verrà affidata la panchina alabardata per la prossima stagione.

Evidentemente, sarà – è ovvio che prima dei saluti ci sia l’accordo con il subentrante – un tecnico che si allineerà alla visione di Mauro Milanese, con il beneplacito del presidente dall’Australia. Certo che avere tre allenatori (senza parlare degli staff) a bilancio toglierà sicuramente qualcosa al budget della prossima stagione, semprechè Milanese non sia tanto abile da convincere Gautieri e Pillon ad anticipare la chiusura dei loro accordi, cosa che comunque costerebbe, ma sempre di meno che arrivare a fine contratto.

Ma torniamo alla figura del prossimo allenatore: non potrà che condividere la linea dell’Amministratore Unico, peraltro reiterata negli ultimi anni, quindi ritenere la squadra in essere più che valida, con al massimo qualche ritocco. Pillon si era esposto con un numero, 5 o 6 ne avrebbe voluti, quindi sicuramente troppi per i gusti di Milanese, più propenso a vedere come se la può cavare l’attuale organico ed eventualmente andare a pescare sostituti a gennaio. Un’idea abbastanza grantitica, come quella dei giocatori molto esperti che, una volta arrivati sull’erba del Rocco, scoprono di avere una certa età e acciacchi arretrati. Del resto, lo ribadiamo una volta di più, se necessario, la Triestina vive perché c’è qualcuno che la tiene economicamente in piedi ed ha quindi tutti i diritti di governarla come meglio ritiene.

“Bepi” Pillon, ormai un ex.

La prima tentazione è di andare a vedere gli allenatori attualmente liberi: in Lega Pro quasi tutte le società che avevano intenzione di cambiare o di confermare la loro guida, hanno da tempo deciso e sono rimaste poche, peraltro quasi tutte con grossi problemi, quelle che non hanno ancora risolto il problema panchina. Ma intanto, i giorni passano e, ad occhio, un buon mesetto è stato sprecato ma, probabilmente, il prescelto non era libero di decidere immediatamente ed ecco la ragione del ritardo.

Ora, probabilmente, le corse perché a metà agosto c’è già la Coppa Italia e a fine mese inizia il campionato: diciamo che nel ritiro di Ravascletto probabilmente non ci saranno grosse novità a parte l’eventuale assenza di giocatori in scandenza di contratto, perché l’idea della prossima Triestina non si discosta moltissimo da quella battuta dalla Virtus Vecomp.

A meno che il vertice alabardato non stupisca tutti con fuochi d’artificio: ma le dichiarazioni di Milanese su una squadra  già in casa capace di puntare ai play-off per salire di categoria se verrà riformata la categoria, non induce a voli di fantasia: peraltro, anche se dovesse passare la riforma, e la squadra si qualificasse nella Serie C élite, sempre di terza serie si tratterebbe…. E, val la pena ricordarlo, alla fine della prossima stagione in Serie B – il campionato in cui, economicamente, qualcosa comincia a muoversi – ci andranno solo le vincenti dei tre gironi.