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Sulla ruota di Novara esce l’Alabarda

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Novara-Triestina: 2-3 (14′ Celeghin (T), 23′ Corti (N), 76′ Scappini (N), 92′ Finotto (T), 94′ Malomo (T)

Novara: Desjardins, Urse, Bonaccorsi, Di Munno, Donadio, Corti (75′ Sappini), Khailoti, Calcagni (90′ Prinelli), Ranieri, Speranza (75′ Bagatti), Migliardi (64′ Scarisi). All.Gattuso

Triestina: Matosevic, Malomo, Anzolin (70′ Pavlev), Struna, Redan (74′ Finotto), Lescano (64′ Adorante), Germano, Correia, Celeghin (74′ El Azrak), D’Urso, Pierobon (64′ Fofana). All. Tesser

Arbitro:Andreano di Prato. Assistenti: Conti di Seregno e Piccichè di Trapani

Numerose le suggestioni al Piola di Novara: il ritorno da ex di un allenatore che qui aveva ottenuto risultati clamorosi, il passaggio delle quote di maggioranza della società piemontese nelle mani della nuova proprietà avvenuto in settimana, i cinque risultati utili consecutivi di una squadra di casa in grande recupero ma ancora relegata sul fondo della classifica. Dall’altro lato, una squadra in salute, reduce da una vittoria rocambolesca arrivata nel finale sabato scorso a Fontanafredda, ben decisa a tenere il passo forsennato di Mantova e Padova. Ne esce una partita piacevole, giocata a viso aperto da entrambe le squadre, con pochi tatticismi e molto agonismo.

La Triestina, lasciato pazientemente sfogare l’entusiasmo iniziale dei piemontesi, colpisce su calcio d’angolo prima che sia passato un quarto d’ora di gioco, e sembra avere la strada spianata verso una facile vittoria, anche perché con il passare dei minuti conquista metri ed è totale padrona in mezzo al campo con un Correia giocatore di categoria decisamente superiore. Ma sono anche l’onnipresente D’Urso, Celeghin in fase di costruzione del gioco ed il tandem Lescano-Redan a tenere costantemente sotto pressione la difesa novarese con giocate velocissime ed imprevedibili. Ma il Novara non è una squadra facile ad arrendersi, e trova inaspettatamente il pareggio nell’unica vera occasione creata. Da quel momento prende coraggio e con esso l’iniziativa del gioco, ora è l’Unione a subire le continue folate sulle fasce dei celesti di casa, senza riuscire a costruire occasioni degne di nota. Nella fase centrale della partita il ritmo scema da entrambe le parti, ma non l’intensità: contrasti decisi, battaglia a centrocampo, ma poca precisione sottoporta. Tesser ha una panchina infinita, e per il finale schiera forze fresche e finalizzatori spietati (El Azrak ed il serial killer Adorante), visto che il tandem d’attacco, dopo il promettente inizio, scema progressivamente di pericolosità. A crederci di più, però, è il Novara, che dal dischetto ad una manciata di minuti dal termine trova il punto della speranza, quello che le permetterebbe di conquistare il prestigioso scalpo di una formazione di vertice. Ma l’Unione di questa stagione è davvero dura a morire. Proprio quando tutto sembra perduto, non si disunisce affatto, ed anzi si riversa a testa bassa alla ricerca almeno del pareggio. Correia continua a giganteggiare, e trova lo spiraglio giusto per mettere un compagno, il neo etrato Finotto, in condizione di tirare a botta sicura per il meritato pareggio. Mancano ancora alcuni secondi al termine, i giocatori piemontesi sono stremati ed un po’ cercano di giocare con il cronometro, ma la squadra di Tesser sente l’odore del sangue ed intensifica la sua azione anziché accontentarsi per lo scampato pericolo. Acceleratore a tavoletta e forza di volontà esagerata, la bomba di Malomo da centro area che si spegne gonfiando la rete pochi istanti prima del triplice fischio è una liberazione ma anche la summa di tutto ciò che la Triestina di questa stagione è diventata: indomita, capace di rimediare agli errori, abile nel raschiare sul fondo del barile dell’energia e della tecnica anche nelle giornate meno brillanti. Tre punti che danno morale e spinta in vista della super sfida di venerdì sera al Rocco contro il Padova, che decreterà la vera antagonista dello scatenato Mantova.

La cronaca

Si vede la Triestina al 13′: Correia trova con un tocco precisissimo Pierobon all’interno dell’area sulla sinistra, il suo tiro viene però respinto dal portiere Desjardins. E’ il preludio al goal: un minuto dopo, il corner perfetto dalla sinistra battuto da D’Urso trova la precisa incornata di Celeghin a centro area. Il tentativo di respinta di Desjardins non riesce, Triestina in vantaggio. Al 18′ ci prova da fuori Lescano, ma la sua conclusione è troppo debole e viene parata a terra dal portiere del Novara. Al 23′ arriva, inaspettato, il pareggio dei padroni di casa: Di Munno dalla sinistra riesce a mettere un basso cross in mezzo all’area, Corti riesce a deviare il pallone quel tanto che basta per mettere il pallone nell’angolo lontano. Tutto da rifare. Grandissima occasione per Pierobon al 27′: il preciso cross dalla fascia destra di D’Urso trova il compagno totalmente solo a pochi passi dalla porta, il suo tiro al volo a colpo sicuro viene però respinto d’istinto da Dejardins. Al 42′ gran tiro da fuori di Calcagni, Matosevic (forse disturbato dal sole) respinge malamente di pugno addosso a Malomo, che a pochi passi dalla linea di porta non può far altro che mettere il pallone sul fondo.

Al 53′ Triestina pericolosa con Redan, pescato in area da un preciso lancio di Celeghin. L’attaccante alabardato tira di sinistro mirando l’angolo vicino, Desjardins devia d’istinto in corner. Al 61′ Urso entra indisturbato in area e tira di sinistro a botta sicura, Matosevic la devia in allungo sul fondo. Girandola di cambi, ma nel finale ad uscirne meglio è il Novara: rigore piuttosto netto di Malomo su Donadio al termine di una furiosa mischia in area, trasformato da Scappini, risultato ribaltato. All’80’ mischia in area del Novara susseguente ad una conclusione dal limite, Adorante ha la possibilità di avventarsi sul pallone, ma non riesce a concludere e reclama un contatto, l’arbitro fra proseguire. Quando tutto sembra perduto, l’Unione trova lo spiraglio giusto: Correia inventa un assist di esterno destro tagliando in due l’area, trova completamente libero Finotto davanti a Desjardins, il tocco sul palo lontano è preciso e vale il pareggio. Passa un minuto, Malomo si trova il pallone fra i piedi dopo una corta respinta del portiere e scaglia una bomba in fondo alla rete. Game, set, match.