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All’Unione i primi tre punti con un coniglio dal cappello

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Triestina-Virtus Verona: 1-1 (41′ Crimi (T), 57′ autogoal (V), 68′ Lonardi (V), 84′ Ganz (T), 85′ Adorante (T)

Alla sesta di campionato, ai margini del dramma, dopo una prestazione insufficiente ed un principio di contestazione, arriva la sospirata prima vittoria stagionale per la Triestina, che conquista i tre punti nel modo più impensabile.

La società comunica più di 4800 spettatori contando anche i 4000 abbonati, ma ad occhio i presenti sembrano almeno un migliaio di meno. La pressione comincia ad alzarsi nonostante la predica alla calma ed alla pazienza professata da società e tecnico. Vittoria che sarebbe stata da conquistare ad ogni costo, dunque, ma la determinazione ed il piglio non sono quelli che ci si aspetterebbe. Il ritmo, soprattutto nel primo tempo, è piuttosto compassato, con l’iniziativa sempre nei piedi rossoalabardati che però evidenziano i soliti, atavici, problemi da centrocampo in su. Bonatti prova a cambiare in corsa i protagonisti sulle fasce, del resto è proprio da lì che nascono i maggiori, rari, pericoli. Con Furlan sulla sinistra la Triestina diventa un po’ più intraprendente, e riesce se non altro a tenere la difesa ospite costantemente in apprensione, pur senza creare granché: ha il merito di passare in vantaggio in chiusura di frazione grazie ad una incursione in area di Crimi, che però viene aiutato nella conclusione dal piede di un difensore avversario che dà al pallone un effetto imprendibile. L’approccio alla ripresa del gioco non cambia: la Triestina sembra non reagire nemmeno davanti all’atteggiamento aggressivo degli ospiti, che ci provano con continuità e trovano il meritato pareggio. E’ proprio il goal veronese a scuotere un po’ gli uomini di Bonatti, che successivamente si riprendono decisamente il pallino del gioco, alzano il baricentro, acquistano progressivamente coraggio ed intraprendenza. La partita si fa bella, grazie all’elevato agonismo, alla velocità ed alla capacità della Virtus nel difendersi e ripartire con micidiali contropiede. Il problema, però, rimane sempre quello: Minesso e Ganz nella prima mezz’ora toccano al massimo tre palloni in due, peraltro senza rendersi nemmeno una volta minimamente pericolosi, ed in queste condizioni è praticamente impossibile generare una produzione offensiva che sia appena sufficiente. La fiammata, però, come si era accesa si spegne in pochissimi minuti, giusto il tempo di subire il goal del raddoppio della Virtus che, nelle modalità con il quale è stato costruito, è disarmante per la facilità con la quale la manovra ospite ha portato alla conclusione vincente. Ci si aspetterebbe una reazione, peraltro reclamata a gran voce dalla curva, ma gli alabardati giocano più di nervi che di tecnica per non più di dieci minuti, poi tornano nel torpore generale tanto da irritare i presenti. La Virtus è sorniona, talvolta si fa beffe dei padroni di casa uscendo dalla difesa addirittura in palleggio, con gli attaccanti biancorossi a fare da spettatori. Poi è il solito fuoco d’artificio di quando in campo ci sono Triestina e Virtus Verona.

Gli ultimi sette minuti sono effettivamente incredibili, con la Triestina che ribalta il risultato quando sembra sull’orlo del baratro e la curva inizia a rumoreggiare. Unione che approfitta dei demeriti veronesi, che si addormentano proprio quando il risultato pieno pareva ormai quasi acquisito. Sono tre punti che devono dare morale e puntellano la classifica, sbloccano mentalmente la squadra ormai preda di ansia da prestazione dopo il lungo digiuno di vittorie, ma che, arrivati nel giro di non più di tre minuti, non devono in alcun modo cancellare o sminuire la preoccupazione per una prestazione di livello che definire scadente è riduttivo, durata più di 80 minuti.

La cronaca:

Triestina (3-4-1-2): Pisseri, Ghislandi, Sottini, Furlan, Pezzella, Ganz, Minesso, Paganini, Crimi, Di Gennaro, Sabbione. All. Bonatti

Virtus Verona (3-4-2-1): Sibi, Cella, Daffara, Sinani, Danti, Manfrin, Ruggero, Lonardi, Hallfredsson, Talarico, Casarotto. All. Fresco

Primo quarto d’ora in cui le squadre non creano alcunché. La Triestina colleziona calci d’angolo (ben 5 in 15 minuti) ma senza mai rendersi realmente pericolosa. Fiammata alabardata al 26′: colpo di testa ravvicinato di Paganini respinto con un grande intervento da Sibi, sulla ribattuta è Sottini a provarci da fuori area ma è nuovamente il portiere della Virtus a deviare in angolo con uno spettacolare volo. Al 33′ goal annullato alla Triestina: Di Gennaro, che devia in rete di testa un lancio dalla tre quarti, è ampiamente in fuorigioco. Al 39′ il primo tentativo per gli ospiti: Danti ci prova da fuori area con un tiro a giro che va alto sulla traversa. Al 41′ passa l’Unione: Ghislandi entra in area e fa filtrare il pallone per Crimi, che ci prova in diagonale, trova la deviazione giusta, il pallone si impenna giusto per finire alle spalle di Sibi. Tutti negli spogliatoi alla fine di uno spettacolo quasi privo di emozioni.

La ripresa inizia con la Virtus decisamente più intraprendente alla ricerca del pareggio. Al 48′ ci prova in contropiede Halfredsson: l’intervento difensivo di Di Gennaro che interrompe l’attacco dei veneti in superiorità numerica è provvedenziale. All’11’ pericolosissima la Virtus: Manfirn tira da lontano sugli sviluppi di un calcio di punizione dal limite. Pisseri respinge, sul tap in di Cella è nuovamente il portiere alabardato a ripetersi con un super intervento e devia sul fondo. Al 57′ arriva, inevitabile, il pareggio: tiro da lontanissimo di Lonardi, palla sul palo che rimbalza sulla schiena di Pisseri, nel frattempo disteso in area piccola nel tentativo di deviazione, e pallone che finisce beffardo in rete. Al 68′ arriva il secondo goal ospite: Triestina immobile in difesa, Nalini entra indisturbato in area sulla sinistra, ha il tempo di alzare la testa e piazzare l’assist per Lonardi, che tutto solo a centro area non ha difficoltà a piazzare la palla sotto la traversa. All’84’, quando il disastro sembra maturo, Ganz pareggia di testa direttamente su un calcio d’angolo regalato dalla Virtus, raccogliendo di piede la sponda sul primo palo di Paganini. Il tempo di ripartire da centrocampo, e la Triestina ottiene un rigore per un evidente fallo di mano al limite dell’area: penalty trasformato da Adorante, Unione incredibilmente in vantaggio. Sono 6 i minuti di recupero, ma il risultato, con gli ospiti in piena confusione, non cambierà più