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Fra Treviso e…Treviso il mese e mezzo su cui costruire il futuro

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6 partite con una pausa di tre settimane fra il 12 febbraio ed il 5 marzo. Trasferta al Palaverde e poi al Taliercio contro la Reyer, sfide casalinghe con Napoli e Olimpia Milano, trasferta a Casale contro Tortona. Pausa per le Final Eight di Coppa Italia, si riprende con la partita di ritorno proprio contro la DeLonghi di Adrian Banks. Tre scontri diretti da vincere assolutamente per mettersi al riparo da rischi nel probabile caso di arrivi in volata a due o più squadre al termine della stagione regolare, differenze canestri che potrebbero determinare addirittura salvezze o retrocessioni. E tre sfide da affrontare con la leggerezza di chi non ha nulla da perdere ma non parte sconfitto, perché con la quota salvezza più elevata alla luce dell’estremo equilibrio nella seconda metà della classifica, è indispensabile iniziare una buona volta ad andare a prendersi punti insperati su campi “impossibili” (come del resto sta accadendo giornata dopo giornata, con i pronostici che ormai valgono come una moneta da tre euro).

Ma al di là delle sfide sul campo, in questi giorni Trieste è attesa da cambiamenti epocali anche fuori da esso, con la cessione del 90% delle quote dall’attuale proprietà al Cotogna Sport Group guidato da Richard De Meo fissata per venerdì 20 gennaio a Milano, ed il contemporaneo kickoff (è il caso di dirlo, data la provenienza dei nuovi investitori e la passata professione di uno dei fondatori) del progetto che vorrebbe portare la Pallacanestro Trieste a competere in Europa nel medio periodo. E’ chiaro che il punto di partenza imprescindibile per questo processo di crescita consiste nel mantenere la categoria al termine di questa stagione, ed a quanto pare la CSG non vuole lasciare nulla di intentato per riuscirci: per bocca dell’attuale presidente Mario Ghiacci, infatti, De Meo avrebbe dato mandato al club di guardarsi intorno per individuare occasioni utili sul mercato. “Occasioni”, tiene a precisare Ghiacci, “non sul piano del prezzo, ma su quello tecnico: dobbiamo trovare i giocatori che facciano per noi evitando di avere fretta e commettere gli stessi errori commessi ad esempio nella passata stagione con l’ingaggio di Alexander”. Resta da capire in che ruolo Legovich abbia concordato con Ghiacci di agire, e se la squadra deciderà di virare verso il 6+6 pensando più a nuovi innesti che a tagli e sostituzioni nell’attuale roster. La squadra è quasi totalmente scoperta nel ruolo di ala piccola, con almeno un paio di giocatori costretti a giocare lunghi minuti fuori ruolo per sopperire a tale lacuna. Ma il rendimento ondivago di alcuni elementi sotto canestro potrebbe far propendere per un tentativo con qualche lungo, magari dalla mano addomesticata e dalla spiccata verticalità. A quest’ultimo identikit sembrerebbe corrispondere un nominativo rimbalzato negli ultimi giorni negli ambienti dei procuratori come oggetto di interesse da parte di Trieste, che sarebbe piuttosto vicina al suo ingaggio: si tratta di Emanuel Terry, ala grande americana di 206 molto dinamica e verticale, che in Italia potrebbe tranquillamente ricoprire il doppio spot da 4 e da 5. Non è chiaro se Terry andrebbe a sostituire uno dei lunghi attualmente a disposizione (più probabilmente Skykar Spencer date le sue caratteristiche) o ad aggiungersi come sesto straniero. Ciò che è certo, indipendentemente dall’arrivo o meno di Terry, è che la società sia attiva in questi giorni per provare a rinforzarsi con velocità ma non avventatamente in modo da non frantumare il fragile equilibrio faticosamente raggiunto dalla squadra: rinforzi comunque indispensabili alla luce del fatto che i repentini cambiamenti nei roster delle avversarie dirette rimescoleranno prevedibilmente i rapporti di forza delineati nella prima metà di campionato, che pertanto sono destinati a modificarsi con squadre attualmente tranquille che corrono il rischio di essere risucchiate nella lotta per non retrocedere e team fin qui in grande difficoltà che tenteranno la risalita ricongiungendosi con il “gruppone”.

Intanto, senza grossi problemi di formazione Marco Legovich ha potuto disporre dell’intero roster per tutta la settimana in preparazione della trasferta a Treviso. La squadra sarà seguita da un numeroso gruppo di tifosi, ben superiore ai 200 “ufficiali” annunciati che andranno a sistemarsi nel minuscolo spicchio del Palaverde riservato agli ospiti. Palaverde che peraltro si preannuncia pieno e ribollente di tifo, data l’importanza della partita, della storica rivalità con Trieste e delle due insperate vittorie a Tortona ed in casa contro la Reyer che hanno preceduto l’ultima debacle a Pesaro, dove la squadra di Marcelo Nicola è stata sommersa sotto 30 punti di scarto. Legovich ha in casa soluzioni sufficienti per disinnescare le punte di diamante trevigiane: Ike Igoebnu e Adrian Banks nell’ultimo mese mettono insieme bottini fra i 40 ed i 50 punti e, dopo un inizio stentato, tendono ad integrarsi alla perfezione. Ma sia Davis che Bartley sembrano dotati di sufficiente tecnica e fisico per poterli limitare. In particolare, difendere durissimo su Banks nel corso dell’incontro, se da una parte potrebbe non portare immediato fatturato data la spiccata capacità del riccioluto americano di segnare sempre e comunque, dall’altra lo sfiancherebbe in vista di un finale di partita nel quale è indispensabile portarlo poco lucido. In questo senso il Palaverde e la pressione esercitata sugli arbitri potrebbe giocare un ruolo fondamentale sulla possibilità di difendere duro, e dunque Legovich dovrà avere la sensibilità di capire quando alzare il piede e cambiare difesa per non trovarsi con i suoi pezzi pregiati limitati o esclusi per falli. Sotto canestro, invece, pare non esserci storia: se una buona volta Lever e Pacher dovessero contemporaneamente dare un alto rendimento, coadiuvati da Vildera e soprattutto Spencer, i vari Derek Cooke e Alessandro Simioni vedrebbero la strada ben blindata nel pitturato. Attenzione, invece, a non concedere strisce da tre a Michal Sokolowksi, che dopo una magica estate agli Europei con la sua Polonia sta rendendo meno che nella passata stagione, ma tradizionalmente contro Trieste l’ala polacca vede il canestro grande come una vasca da bagno, ed in quel ruolo Legovich è piuttosto scoperto: ecco che potrà tornare nuovamente utile la pressione e la voglia di capitan Lodo Deangeli, ultimamente l’uomo in missione per il suo coach.

Palla a due al Palaverde alle 20.30