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Il Monza è di un altro calcio

Tempo di lettura: 4 minuti

MONZA – TRIESTINA 3-0 
MARCATORI: 23′ Barillà; st. 32’ Mota Carvalho, 44′ Machin (rig.) 
MONZA : Di Gregorio; Bettella (pt 30′ Sampirisi), Bellusci, Lepore, Carlos Augusto (st 27’ Anastasio); Frattesi, Fossati (st 35’ Barberis), Barillà; D’Errico (st 27’ Machin); Mota Carvalho (st 35’ Maric), Finotto.  All. Brocchi 
TRIESTINA: Offredi; Struna (st 43′ Natalucci), Ligi, Lambrughi, Brivio; Giorico (st 14’ Rizzo), Lodi, Maracchi (st 23’ Petrella); Sarno, Granoche (st 13’ Di Massimo, 43’ Rapisarda), Gomez. All. Gautieri 
ARBITRO: Serra di Torino. 
NOTE. Ammoniti: D’Errico, Fossati, Bellusci, Granoche.

Di Guerrino Bernardis

Qualche piccolo segno di miglioramento c’è stato, ma non ancora al punto da poter dire che l’intoppo Matelica possa passare come un errore di percorso fortuito. Un accenno di miglior tenuta in difesa c’è stato ma non al punto di ritenere superato ogni problema, mentre resta piuttosto profonda la crisi del reparto avanzato che, inevitabilmente, coinvolge la poca assistenza del centrocampo. 

Da Monza, due giorni dopo il crack in casa,, non ci si poteva aspettar molto, tanto più che i brianzoli, che hanno cambiato la squadra della scorsa stagione per adattarla alla Serie B alta, sono un gruppo notevole e lo hanno fatto vedere subito, fino ad ottenere il vantaggio poi amministrato con quasi tranquillità. Poco conta il risultato finale per il Monza, mai in discussione, così come per la Triestina il passivo è relativo, concretizzato solo quando la situazione era compromessa ed il fiato era diventato affanno.   
Cambia qualche uomo, ma non il modulo preferito Gautieri che sperimenta Gomez sulla fascia sinistra, con al centro Granoche e conferma Sarno a destra. Dietro, Ligi parte assieme a Lambrughi al centro mentre Struna va a presidiare la fascia difensiva destra e dall’altra parte c’è il rientrante Brivio. A centrocampo, Maracchi inizia assieme a Lodi e Giorico. 
Il Monza parte subito deciso e la Triestina, in un inedito completo bianco con numeri in oro, e con il “mulo” stilizzato sulla parte sinistra, si adegua: si raccoglie nella propria metà campo e fa attenzione a non lasciar troppi spazi ai padroni di casa che, però, se li prendono quando serve: si succedono tre, quattro occasioni sotto porta per i brianzoli che, tuttavia, hanno il piede quadrato al momento di puntare verso Offredi.  Come sempre, le fiondate dalle fasce mettono in crisi gli alabardati: se Ligi, o chi per lui, riesce ad arrivare per primo di testa il pericolo svanisce, altrimenti il brivido è palpabile. Si va avanti su questa falsariga con la Triestina a cercare timidamente di allentare la pressione con qualche spunto in avanti ma, a metà tempo, il risultato cambia. Ennesima puntata dalla fascia destra, taglio perfetto fin sull’altro fronte dove il giovane brasiliano Carlos Augusto, appostato al vertice dell’area, la mette al volo indietro per Barillà che, di sinistro, colpisce altrettanto al volo e fa filare la palla esattamente nell’angolo alto alla sinistra di Offredi, cui non resta che guardare. 
Crollato il fortino, tanto vale provare ad essere un po’ più intraprendenti: si sposta in avanti il baricentro, Sarno e Gomez si danno da fare sulle fasce ma trovano sbarramenti a ripetizione che non permettono di mettere in grado Granoche di tentare qualcosa. 

Anche Lodi avanza il raggio d’azione e proprio dal suo sinistro partono un paio di iniziative, la migliore delle quali è l’imbucata per Giorico che non riesce a controllare a dovere il filtrante che l’avrebbe messo da solo davanti a Di Gregorio. Ancora Giorico protagonista su un lungo invito dalla fascia sinistra ma il pallone per lui è alto una spanna di troppo per arrivare all’impatto di testa. 
Al rientro in campo dopo l’ ìntervallo Triestina intraprendente che insidia un Monza che si mette sull’ aspettativa: un diagonale di Struna non va troppo distante dal palo lontano della porta di Di Gregorio che poi si vede arrivare tra le braccia un colpo di testa di Granoche privo di forza. 
Passano i minuti, diversi cambi nelle file alabardate con Gomez che torna al centro delll’attacco, Di Massimo che subentra e presidia la fascia, Rizzo che va a centrocampo infine c’è spazio anche per Petrella in un quattro-due-tre- uno abbastanza inusitato fino all’ingresso di Rapisarda per Di Massimo. Poi gli alabardati cominciano a perdere le forze, commettono un paio di errori in fase di ripartenza che consentono a Offredi di fare un figurone per respingere una fucilata di Frattesil gol che, comunque, arriva quando Mota Carvalho batte al volo, coglie il palo ed il pallone carambola sulla schiena di Offredi ed entra in rete. Poco prima, tra l’altro, rete fantasma monzese, dopo una paratona di Offredi su girata di Barillà  con palla che Machin ribatte di forza sul palo lontano, con tanto effetto, che rimbalza verso l’altro palo ma – replay televisivo – probabilmente al di là della linea bianca di porta. 
Terza rete per un fallo di mano di Rapisarda molto evidente che si traduce in un rigore trasformato da Machin. Due minuti di recupero, tanto per non chiudere immediatamente: il Monza va avanti in Coppa, la Triestina, deve immediatamente pensare a Cesena, cercando di far subito quei progressi che ci vogliono per far dimenticare l’esordio. Non sarà facile, anche perché, in questo momento, gli uomini sono proprio contati.