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Il vero ponte con Messina

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Una delle prime cartoline della serie arrivò da una città portuale, che si trovava ai confini settentrionali del proprio territorio (https://www.tsportinthecity.it/la-trieste-del-baltico-e-la-sua-squadra/). Stavolta, però, le coincidenze sono più numerose. Per iniziare, il porto è nell’estremo lembo nord-orientale. Inoltre, la squadra ha conosciuto momenti di gloria, per poi precipitare due volte in Serie D, anche a causa di rovinosi fallimenti.

Una rapida occhiata al gagliardetto fa immediatamente notare che si riferisce alla stagione 1969/70. Infatti, il bel ricamo dorato, rifinito con l’elegante profilo in filo di seta bruno, riporta proprio tale indicazione, oltre a quella che allora era la denominazione ufficiale del club: “Associazioni Calcio Riunite Messina”. Gli anni ’60 avevano portato nella città dello Stretto la gioia del debutto in Serie A, ma quella prima avventura era durata solo due stagioni. Altri tre campionati cadetti in parabola discendente, e poi l’amara caduta in Serie C. Il decennio iniziato in modo glorioso si chiudeva mestamente tra i semiprofessionisti, preludio di altri 16 anni di battaglie prima di riaffacciarsi alla seconda serie.

Se tutto questo suona incredibilmente familiare, per me ancora più familiare è il vero ponte con Messina: l’affettuoso sorriso di Saro, spesso seguito a ruota da una fragorosa e contagiosa risata. Questa cartolina è un commosso omaggio a un vero sportivo. Un uomo il cui ricordo mi accompagnerà, e che sono felice di avere conosciuto. Saro seguiva con immutata vicinanza le vicende del Messina. I 1.360 km che separavano lo stadio Celeste dal Grezar e, in seguito il San Filippo dal Rocco erano un vincolo fisico, ma non intaccavano un affetto che – con il ritorno in cadetteria nella seconda metà degli anni ’80 – aveva originato la creazione di un club di sostenitori peloritani all’ombra di San Giusto. Ricordando quelle giornate piene di allegri sfottò, posso solo augurarmi che giallorossi e alabardati tornino un giorno ad incontrarsi nei piani alti del nostro foot-ball.