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Mercato biancorosso ancora bloccato, sabato amichevole con Domzale

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Mercato della Pallacanestro Trieste fermo al palo dopo una settimana esatta dallo scoppio del bubbone Gaines, che ha portato la controversa ex guardia biancorossa a chiedere la rescissione del contratto per andare a vestire i colori gialloneri del Fos Provence. Defezione che, a differenza di quella ben più traumatica di un anno fa che portò improvvisamente Juan Fernandez al ritiro dal basket giocato, era stata accolta con discreta filosofia dal club e dallo staff tecnico, anche perché donava alla squadra l’opportunità di tutelarsi in un ruolo maggiormente scoperto (quello di ala piccola) senza dover ricorrere al dispendioso upgrade al 6+6. Profilo del teorico nuovo giocatore immediatamente ben delineato dal coach, che avrebbe desiderato un tiratore da tre punti, con versatilità sufficiente a fargli ricoprire più ruoli, dotato di fisico che gli permetta di attaccare il ferro e con capacità di leggere i pick and roll offensivi. Ricerca che, però, si è rivelata quantomai difficoltosa, da un lato per la scarsità di materiale umano disponibile, dall’altro a causa degli ingaggi esorbitanti richiesti dai procuratori approfittando proprio dell’elevatissima domanda.

Anche per questo motivo la soluzione più gradita da tutti, una sorta di compromesso, sarebbe stata il ritorno in biancorosso di Jamarr Sanders, che la Scaligera Verona avrebbe volentieri liberato. Ed anzi, proprio la società veronese, attraverso il suo GM Alessandro Frosini, aveva “offerto” il giocatore a Trieste, incontrando immediatamente il gradimento da parte di Marco Legovich ma anche del giocatore stesso, che con la maglia della Pallacanestro Trieste aveva disputato un’ottima stagione trovandosi alla grande nel gruppo ed in città. Giocatore dalle caratteristiche a grandi tratti corrispondenti al profilo ricercato, sebbene dalla forma fisica da verificare dopo il brutto infortunio che mise fine alla sua avventura a Tortona sul finire della passata stagione e ne determinò probabilmente il taglio dopo sole sei partite nell’ottobre scorso a Strasburgo prima dell’approdo in riva all’Adige. A suo tempo da noi definito “il coltellino svizzero di Dalmasson”, Sanders è dotato di grande intelligenza cestistica e spirito di adattamento e di lettura delle situazioni, ed è in grado di essere pericoloso da fuori sebbene non passi esattamente per uno specialista. In Europa dal 2011, ha giocato in Italia ben 5 stagioni quasi sempre in Serie A. A fare da contraltare alla lunga esperienza, però, c’è anche il fattore età, dal momento che sono passati quasi cinque anni da quando, già trentenne, arrivò a Trieste nel 2018. Una scelta, dunque, da considerare conservativa più che funzionale alla partenza del progetto pluriennale preconizzato dalla nuova proprietà americana. Gli sviluppi degli ultimi giorni, però, fanno registrare il blocco dell’iter per il trasferimento, dal momento che Verona (per motivi non dichiarati, ma presumibilmente da ricondurre alle difficoltà di mercato nel trovare un sostituto di Sanders che dia sufficienti garanzie) ha dichiarato incedibile il giocatore. Situazione comunque ancora fluida, che potrebbe trovare una improvvisa soluzione nelle prossime ore.

Oggetto del contendere in casa veronese sarebbe la guardia/ala del Gaziantep Damyaen Dotson, primo obiettivo scaligero, sul quale però si è scagliata mezza Europa, Trieste compresa, ed attorno al quale si è di conseguenza accesa una vera e propria asta, alimentata ad arte dal suo procuratore. Al momento la società triestina fa sapere di non aver ancora alcuna proposta ufficiale, ma è evidente che Dotson rivestirebbe alla perfezione ruolo e caratteristiche desiderate dal coach e che qualche dimostrazione di interesse deve essere filtrata tanto da incagliare le trattative con Verona: 196 cm, guardia che in Italia potrebbe senza problemi ruotare da “3”, molto muscolare, buon tiro ed ottimo ball handling, capacità di attaccare il ferro con facilità nell’uno contro uno, ma all’occorrenza pericoloso da oltre l’arco. L’idiosincrasia triestina per le aste sull’ingaggio è ben nota, di conseguenza le probabilità di vederlo in biancorosso già in questa stagione si assottigliano di ora in ora.

Per mezza giornata era circolata in città un’indiscrezione piuttosto curiosa, che dava il playmaker ex Hapoel Helion Kadeem Allen prossimo alla firma con la Pallacanestro Trieste. Notizia avvallata anche da una foto che ritraeva un giocatore molto somigliante ad Allen a passeggio in centro, e che aveva sollevato più di qualche interrogativo: un clone di Corey Davis, oltre a non rispondere ad alcuna delle caratteristiche necessarie in questo momento (a parte una certa pericolosità da tre ed ottime attitudini difensive), avrebbe necessariamente portato all’inatteso taglio della barbuta quanto turbolenta guardia biancorossa, senza risolvere il problema di base. Trattativa, però, categoricamente smentita in serata dal GM triestino e dal coach: una fake news probabilmente fatta trapelare dall’agente (curiosamente lo stesso di Davis) in modo da accendere i riflettori sul suo assistito. Tecnica non del tutto inutile, se è vero che proprio Verona ha espresso nelle ultime ore un certo interesse per Allen, un matrimonio che sbloccherebbe di fatto, ed in tempi brevi, il trasferimento di Sanders a Trieste.

Per onor di cronaca, è da segnalare qualche voce che porterebbe Trieste sulle tracce di un altro americano attualmente al Daroussafaka di Istanbul: Wayne McCollough, guardia di 196 cm anche lui adattabile nel ruolo di 3, ottimo tiratore dalla distanza, gran passatore e con buone capacità di penetrazione, molto atletico e versatile. Decisamente un upgrade che potrebbe portare da subito alla partenza del progetto di crescita graduale della squadra verso livelli europei. Giocatore, però, costosissimo, che oltretutto implicherebbe anche un discreto esborso per pagare il buyout alla squadra turca, sempre ammesso che quest’ultima accetti di privarsene. Fra i tre profili papabili, McCollough costituirebbe il colpo di mercato più clamoroso, ma al momento è anche quello meno probabile.

Naturalmente la società si sta muovendo a 360° fra le decine di altri profili e proposte che in queste ore stanno presumibilmente piovendo sul tavolo del GM, ma la verità è che con la trattativa con Verona per Sanders in stallo e nessuna proposta concretamente avanzata, cresca di giorno in giorno la possibilità di presentarsi allo scontro diretto con Treviso con quattro americani in roster, senza le ansie assillanti che nella passata stagione portarono al costosissimo flop Tyshon Alexander. Se poi nel frattempo dovessero sbloccarsi improvvise ed impreviste trattative, potrebbero giungere novità in qualunque momento.

Intanto è ripresa la preparazione in vista della ripresa del campionato dopo Coppa Italia e Nazionale, che vedrà Trieste affrontare in rapida sequenza ben tre scontri diretti consecutivi: dopo Treviso, trasferta a Brescia e sfida casalinga con Reggio Emilia. Preparazione che in questi giorni si sta svolgendo senza il coach, a letto con l’influenza. Nulla di grave, mali di stagione che non dovrebbero impedirgli di condurre la squadra, nel fine settimana, in uno scrimmage pensato per riprendere il ritmo partita: amichevole che si giocherà sabato 25 febbraio alle 16:00 contro gli Helios Suns di Domžale, formazione che milita nella Liga Nova KBM slovena oltre che nella ABA 2 Liga, recente finalista in Coppa di Slovenia, dove ha dovuto cedere il passo nel finale di gara solo all’Union Olimpija di Lubiana.

L’accesso al pubblico sarà consentito dall’ingresso VIP di via Miani 5/1 e sarà gratuito. L’apertura porte è prevista alle ore 15:15.