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Non importa come, ma servono tre punti

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di Guerrino Bernardis

A metà strada tra Ancona ed Ascoli Piceno, proprio una bella gita nelle Marche per la Triestina, a poche ore dal pareggio con la Feralpisalò. Inutile ricordarlo, ma questo campionato non concede tregua, non permette alle squadre di riposarsi ma, soprattutto di allenarsi. Spesso la “routine” è la miglior alleata per consentire approcci migliori agli impegni agonistici ma, in questa stagione, così diversa, così complicata, se vogliamo, anche pericolosa, non ci sono mezze misure. Bisogna correre, rispettare i tempi per arrivare fino in fondo, anche quando tutti siamo in “zona rossa” e bisognerebbe starsene – secondo quanto ci impongono- tutti a casa. 

Il Campionato, insomma, non si può fermare perché se s’insinua il dubbio, salta davvero tutto. Ed allora, sotto con l’anticipo per far visita ad una squadra che ha trovato la sua “confort zone”, una posizione a metà strada tra il pericolo dei play-out e il miraggio dei play-off, posizione da mantenere possibilmente fino alla fine per poter pensare alla stagione che verrà senza troppi patemi o illusioni. Una squadra insomma che, al momento, gioca con serenità e senza grilli per la testa come dimostra la sequenza positiva, appena interrotta dall’ultima partita ad Arezzo, persa su calcio di rigore, che è costata anche due espulsioni (Boateng e Bonetto), il che contribuirà certamente a far salire la voglia di un immediato riscatto alla truppa di Cornacchini. 
Battuta d’arresto a parte, la Fermana era reduce da una discreta striscia positiva dopo la sconfitta a Padova: pari in trasferta con Gubbio, Carpi e Fano, vittorie casalinghe con l’Imolese ed il Cesena che hanno permesso di consolidare la posizione attuale di tranquillità. Il “curriculum” parla di otto vittorie complessive ed undici pareggi, cui si affiancano 10 sconfitte, parecchie soprattutto rimediate nella prima parte di campionato. Non segna molto, 23 gol, ne prende un po’ di più 27. Tra i giocatori, il più conosciuto è probabilmente il portiere Ginestra. Un punto di forza casalingo, il campo, non esattamente un aeroporto: dimensioni ridotte, certamente favoriscono chi deve difendersi, ma tutto sommato, un campo come altri che si trovano in Lega Pro. 

Come arriva la Triestina a questa sfida? Mah, come sempre, la squadra di Pillon è imprevedibile. Prendete la serie di pareggi contro le solite formazioni della parte bassa della graduatoria: pur in partite spesso comandate sul piano del gioco, sembrava mancasse sempre la voglia di andare a prendersi i tre punti veramente, colpa anche di un attacco che, non è cambiato molto, sembra sempre avere le polveri bagnate, o meglio una certa idiosincrasia a puntare con forza e decisione l’area, a trovare la forza di saltare l’uomo, a non cercare sempre di arrivare in porta con il pallone al piede. Se ci aggiungiamo poi che nel calcio è previsto anche che si possa tentare la via del gol dai venti o più metri, ecco che il quadro è abbastanza completo. Poi ci sono le prestazioni come quella di sabato: consistente, decisa, nettamente superiore agli avversari con permanenza nell’altrui metà campo quasi totale. Si pensa alla tanto attesa inversione di tendenza per arrivare alla fine della stagione regolare in buona posizione ed invece, nell’unica azione avversaria, ti prendi il gol che poteva, si cambiar la tendenza, ma in maniera irreversibile. Brava la squadra a pareggiare subito ed a cercare anche di vincerla. Ma, pur nella continuità con il gol di Litteri, altro si vede poco. 
Se restiamo sui valori fatti vedere sabato scorso, si potrebbe pensare ad un’altra prestazione di gioco e forza agonistica e sarebbe senz’altro consolatorio in vista del mantenimento di quel quinto posto, sperando magari che anche al Modena capiti il periodo no per un possibile aggancio, ma soprattutto per tenere lontano diverse altre pretendenti alla posizione quali la Feralpisalò ed il Cesena che devono recuperare ancora diverse partite. 
Infermeria ancora occupata da Paulinho, Struna e Petrella, necessità di far riposare qualche giocatore: questi i problemi che deve affrontare Pillon che, perlomeno, recupera a livello difensivo Capela che, con tutta probabilità riprenderà il suo posto al centro della difesa. A centrocampo sulla consistenza di Calvano non ci sono dubbi, soprattutto se la partita, come probabile, diventerà una battaglia, Giorico è al momento il punto fermo con Procaccio che interpreta bene il ruolo di centrocampista. Rizzo e Maracchi, però, potrebbero trovare posto anche dall’inizio. In attacco Sarno sembra in crescita, Litteri e Gomez devono trovare una sorta di integrazione migliore. Mensah, pur non avendo le ripartenze del suo miglior periodo, è al momento indicato per subentrare in corsa. 
Si gioca alle 15, arbitrerà Longo di Paola. 

IL PROGRAMMA 

Fermana-Triestina (16/3; 15.00) 
A.J. Fano-Arezzo (15.00) 
Padova-Feralpisalò (15.00) 
Cesena-Matelica (17.30) 
Gubbio-Perugia (17.30) 
Imolese-Legnago (17.30) 
Sambenedettese-Ravenna (17.30) 
Sudtirol-Modena (17.30) 
Carpi-Vis Pesaro (20.30) 
Mantova-Virtus Vecomp (20.30) 

LA CLASSIFICA 

Padova punti 61; Sudtirol 59; Perugia 57; Modena 54; Triestina 47; Feralpisalò 46; Matelica, Sambenedettese 45; Cesena 43; Virtus Vecomp 41; Mantova 40; Gubbio 38; Fermana 35;  Carpi 34; Vis Pesaro 30; Imolese, A.J.Fano 27; Legnago 26; Ravenna, Arezzo 20. 
Ravenna, Feralpisalò, Fermana, Gubbio, Perugia una partita in meno; Cesena tre partite in meno. 

IL PROSSIMO TURNO (21/3) 

Perugia-Sudtirol (12.30) 
Feralpisalò-Gubbio (15.00) 
Legnago-Sambenedettese (15.00) 
Triestina-Carpi (15.00) 
Virtus Verona-A.J. Fano (15.00) 
Vis Pesaro-Padova (15.00) 
Arezzo-Imolese (17.30) 
Matelica-Fermana (17.30) 
Ravenna-Mantova (17.30) 
Modena-Cesena (20.30)