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Sulle ali di Chollima

La statua del cavallo alato Chollima raffigurata sul gagliardetto del Pyongyang Sports Club
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Il postino torna dopo quasi 10 mesi con una cartolina da Pyongyang, capitale della Corea del Nord. Vista la scarsa permeabilità delle frontiere di quel Paese, si potrebbe quasi ipotizzare che vi abbia trascorso un periodo di forzata inattività.
Pyongyang è una città con oltre 3.000 anni di storia, che ha subito numerose invasioni da vicini aggressivi come Cina e Giappone. La sua espansione è un fatto relativamente recente: contava circa 40.000 abitanti nel 1890, e nel 1940 ne aveva meno di 250.000. Dopo la fine della guerra di Corea nel 1953, l’Unione Sovietica offrì la sua interessata assistenza. Ciò diede il via alla ricostruzione della città, che oggi conta più di tre milioni di abitanti. Tuttavia, alla vorticosa crescita dimensionale, non ha corrisposto una progressiva apertura all’esterno. Infatti, il regime coreano è un caso quasi unico di dittatura comunista ereditaria, in cui si uniscono due idee malsane come la stretta limitazione delle libertà personali e la trasmissione del potere per via dinastica.
Proprio Kim-Il-sung, capostipite della dittatura coreana, fondò nel 1956 il Pyongyang Sports Club, espressione del Ministero dei Lavoratori. Nello stesso anno, tale ministero lanciò nel Paese un piano per incrementare la produzione industriale, basato sostanzialmente sui principi dello stakhanovismo. Fu una combinazione di minimi interventi sui processi di produzione, maggiore attenzione alla quantità che alla qualità del prodotto, incoraggiamento dei lavoratori a compiere sforzi eroici. Era nato il Movimento Chollima, così chiamato a partire dal nome di un leggendario cavallo alato, capace di percorrere 500 chilometri al giorno.
Nella leggenda, sulle ali di Chollima si accomodavano solo gli eroi, che venivano condotti sul posto delle loro imprese. Nella propaganda nord-coreana, i lavoratori che superavano i propri obiettivi diventavano “fantini di Chollima”. Per questi risultati ricevevano doni simbolici come stendardi, manifesti e libri con l’effigie del mitologico animale. Il dittatore Kim-Il-sung era l’ispiratore di tali sforzi, quindi per il suo 49° compleanno ricevette anche lui un regalo a tema: una statua alta 46 metri!
Proprio questo monumento illustra anche la nostra cartolina, in cui appare un gagliardetto scambiato probabilmente con una squadra bulgara in occasione di un incontro amichevole. Un ricco ricamo a punto erba adorna i due lati in garza di seta, dando quasi l’impressione che Chollima sia ancora pronto a spiegare le ali.