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Trieste è tornata: a Varese arriva la seconda vittoria consecutiva

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OPENJOBMETIS VARESE – ALLIANZ PALLACANESTRO TRIESTE   76-92

Openjobmetis Varese: Beane 7, Woldetensae 5, Sorokas 10, De Nicolao 5, Vene 4, Reyes, Librizzi 13, Virginio, Ferrero 2, Caruso 8, Keene 22, Zhao. All: Roijakkers

Allianz Pallacanestro Trieste: Banks 21, Davis 9, Clark 12, Konate 15, Deangeli, Mian 10, Delia, Fantoma, Cavaliero 2, Campogrande 5, Gražulis 12, Lever 6. All: Ciani

Parziali: 19-18; 39-44; 54-67

Arbitri: Rossi, Quarta, Gonella

In una partita forse condizionata dalle tossine accumulate solo tre giorni prima nelle gambe di entrambe le squadre, è l’Allianz a dimostrarsi più fresca, più determinata ed aggressiva, più unita e consapevole: è quasi liberatorio descrivere in questo modo una vittoria dopo un paio di mesi in cui proprio la mancanza di tutte queste caratteristiche aveva innescato un circolo vizioso dal quale in pochi avrebbero scommesso Trieste sarebbe riuscita a risollevarsi.

Ed invece, proprio da una doppia trasferta insidiosa, contro due squadre in salute ed entusiaste, arrivano quattro punti che blindano forse in maniera definitiva la pratica salvezza (dopo le sconfitte di Cremona e Fortitudo manca solo la matematica) e rilanciano in modo insperato quanto sostanzioso le ambizioni in chiave playoff. L’ingorgo fra sei squadre compresse in soli 4 punti, dai 28 di Tortona (quarta) ai 24 di Trieste (nona) a quattro giornate dal termine della stagione regolare lascia aperte infinite combinazioni, che ad oggi è inutile analizzare. L’Allianz dovrà sfruttare l’abbrivio ed affrontare ognuna delle prossime partite come se fosse una finale, dopodiché sarà tempo di bilanci.

Il match di Masnago

La prestazione di Varese, pur con i suoi difetti, rasenta la partita perfetta: nel primo quarto l’Allianz commette l’errore di accettare i ritmi forsennati dei padroni di casa, trasformando la contesa in una sfida al corri e tira. E’ un tipo di gioco molto più congeniale ai lombardi, privi di lunghi di peso ma dotati di una batteria di piccoli velocissimi e pericolosi dalla distanza, lo è molto meno per Trieste, che si regge in piedi finché continuano ad entrare le bombe, per poi mostrare inevitabilmente la corda quando le percentuali cominciano a scendere. L’Allianz limita i danni grazie alla scarsa vena al tiro degli uomini di Roijakkers, che trovano nel giovane Librizzi il jolly capace di contenere Adrian Banks e costringere al secondo fallo Corey Davis, che viene preservato per la fase calda del match e non vedrà più il campo per il resto del primo tempo. Varese chiude un velocissimo primo quarto sopra di uno, 19-18, Trieste capisce che per vincere questa partita deve cercare di imporre il suo gioco. C’era curiosità nel verificare se Sagaba Konate avrebbe prolungato il suo stato di grazia o sarebbe tornato nell’abulia di venti giorni fa. Il centro maliano c’è: domina sotto canestro, tira con quasi il 90% da due ed il 100% ai liberi, intimidisce gli avversari che coraggiosamente si avventurano in scorribande nel pitturato. Un centro di ruolo, pur considerando l’assenza di Delia, è un patrimonio che Ciani non può esimersi dallo sfruttare. Nel secondo quarto, caratterizzato da sprazzi di caos assoluto, si intravvede il disegno della partita che Trieste vuole giocare. L’attacco è più misurato, più ragionato, si cercano i pick and roll per entrare nel cuore della difesa per concludere o scaricare sull’arco, si cerca il gioco alto-basso per servire i lunghi spalle a canestro e sfruttare i mismatch sistematici che avvantaggiano i lunghi triestini. E, soprattutto, Adrian Banks decide di essersi riposato a sufficienza, e con due bombe inaugura il suo solito show. Varese però restituisce colpo su colpo specie con Keene, che però non è precisissimo da tre: alla fine sarà 3/10 per lui dall’arco. Lombardi che tentano anche di creare gli spazi in isolamento per le penetrazioni uno contro uno di Beene, ma la guardia triestina nel pitturato lo riduce il più delle volte a più miti consigli. Jason Clark non dispiace come vice Davis: grande capacità di ball handling, personalità nel cercare e trovare conclusioni dalla media distanza, affinamento dell’integrazione nei meccanismi offensivi e difensivi della squadra che migliora di azione in azione. Pur concedendo qualche rimbalzo offensivo di troppo e perdendo un numero di palloni tornato elevatissimo (11 solo nel primo tempo), Trieste costruisce un primo mini allungo con un clamoroso coast to coast di Konate che chiude in sottomano di tabella, ma la partita rimane in bilico: ospiti che alzano i colpi mettendo a segno 26 punti nei secondi dieci minuti, padroni di casa che non permettono fughe decisive e chiudono sotto di sei la prima metà di partita.

Davis in difesa su Keene

Terzo quarto in cui Trieste prosegue con l’intento tattico del secondo, solo che ora la precisione torna esiziale. Lentamente il gap si dilata, sfiorando la doppia cifra con una clamorosa bomba di Konate (poi derubricata a tiro da due). Grazulis da tre dalla sua mattonella in punta, e nuovamente Konate a due mani portano il vantaggio a 12 punti, anche perché le polveri varesine sembrano fradicie. Si unisce alla festa anche Campogrande, con la tripla del momentaneo +14. La terza frazione si chiude con Trieste avanti di 13, e la partita pare indirizzata molto chiaramente. Nell’ultimo quarto l’Allianz deve limitarsi a difendere con intensità impedendo tiri facili soprattutto a Keene, ed in particolare deve evitare di accendere le famose fiammate varesine, che hanno permesso tanti recuperi impensabili nel recente passato. Librizzi ci prova ed arriva in doppia cifra in apertura di quarta frazione, ma cinque punti di seguito di Clark spengono gli entusiasmi. Trieste riesce addirittura a portare Varese sul suo territorio, fatto di ritmi più blandi ed attacchi ragionati, ed è una trappola dalla quale gli uomini di Roijakkers non si riusciranno a liberarsi. Con uno strepitoso Konate lasciato a rifiatare in panchina, Alessandro Lever non lo fa rimpiangere sui due lati del campo: pronto a rimbalzo, preciso ai liberi, rognoso in difesa. Trieste non sbaglia più, controlla negli ultimi 5 minuti arrivando a toccare i 20 punti di vantaggio, poi pasticcia nelle due ultime azioni e non riesce a ribaltare la differenza canestri negli scontri diretti, comunque pareggiandola a 16. Poco male, anche perché le probabilità che le due squadre arrivino da sole a pari punti fra quattro giornate appare perlomeno improbabile.

Uno spettacolo che merita di essere vissuto dal vivo

E’ la vittoria della coralità, dei cinque uomini in doppia cifra, di tutti gli uomini scesi in campo andati a referto. E’ la vittoria che porta in dote una inedita vena offensiva: 201 punti in due partite (sarebbero comunque 178 in 80 minuti, senza contare i 10 di supplementare) non è roba da ex ultimo attacco del campionato. Ed è anche la vittoria di un ritrovato spirito di squadra, con i giocatori tornati ad incitarsi ed esultare insieme. Il contropiede nel quale Davis avrebbe potuto facilmente andare a depositare in sottomano, e nel quale invece decide di servire l’accorrente Banks, ancora più libero di lui, è emblematico in questo senso. Sabato prossimo contro Cremona potrebbe arrivare la salvezza matematica, primo mattone per provare a garantire un futuro di alto livello al basket cittadino: la Società ha fatto il suo con le promozioni sull’acquisto di due biglietti a metà prezzo per gli abbonati 2019/2020 e quelli di quest’anno, la squadra è tornata a divertirsi e ad essere divertente, onorando la maglia che indossa. E soprattutto è tornata a pensare veramente in grande. Con la capienza al 100% il sogno sarebbe quello di tornare ad ammirare in Via Flavia un colpo d’occhio adeguato alla piazza ed allo standing che questo club, fra alti e bassi, si è conquistato: la sorpresa nell’uovo di Pasqua biancorosso saranno i 5000 del Red Wall?

Le pagelle dei biancorossi

Banks 9-: dopo la partita da MVP di Reggio Emilia rifiata un quarto, poi riparte ai suoi ritmi. Lucido e sfrontato, è imprescindibile. Davis 6+: limitato subito dai falli, è più nervoso del solito, ma si ritrova nel finale. Clark 6/7: palleggio sul malleolo a parte, dimostra di poter giostrare senza difficoltà anche da vice Davis. E’ l’uomo giusto. Konate 8/9: seconda doppia doppia consecutiva (17+10), 100% ai liberi, una stoppata, due coast to coast, prepotenza nel pitturato. Ma dov’era finito per due mesi? Mian 6: percentuali non eccelse ma due bombe importantissime e soprattutto una buona difesa. Cavaliero 5: è in un periodo di down fisico, e ciò provoca banali errori non da lui. Ritrovarlo in forma per il rush finale sarà importantissimo. Campogrande 6: timidi segnali di ripresa, una bomba esiziale, poco più. Grazulis 7+: entra tardi in partita, ma poi non si ferma più, è devastante nell’ultimo e decisivo quarto. Lever 7+: prestazioni come quella a Varese fanno solo aumentare i rimpianti per non averlo avuto per tre mesi. E’ uno dei mattoni su cui costruire il futuro di questa squadra. Ciani & coaching team 8: partita preparata alla perfezione su cosa NON fare, la squadra fa di testa sua nel primo quarto, poi attua il piano partita. Il risultato è negli annali.