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Terzo sigillo consecutivo per l’Allianz: Fortitudo superata 69-82

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Superata, dunque, anche la prima vera prova di maturità, contro un’avversaria diretta falcidiata dalle assenze (Happ, Aradori e Mancinelli) ma fortemente rinnovata dall’arrivo di Hunt e Baldasso, in serie positiva da due match e determinata a proseguire il buon momento seguito al cambio di allenatore. 
La partita non inizia sotto i migliori auspici: Fernandez, vittima nei giorni scorsi di un infortunio alla caviglia, prova a sondarne la tenuta nel riscaldamento ma viene tenuto prudenzialmente a riposo dallo staff medico. Priva del suo faro in regia, Trieste nei primi minuti gioca, per l’appunto, al buio. L’Allianz va a segno solo con due canestri di Da Ros, ma arrivano in rapida sequenza qualcosa come 5 palle perse in due minuti, tanta confusione in attacco, il solito ricorso ad iniziative personali, e soprattutto una difesa colabrodo che subisce Bologna sia dall’arco che sotto canestro. Sul -14 l’Allianz non sembra in grado di reagire: Delia viene brutalizzato da un Totè autoritario e non riesce ad incidere come di consueto sotto canestro, Laquintana, caricato peraltro da ulteriori responsabilità, sembra destinato all’ennesima prestazione incolore, Henry e Doyle sembrano non riuscire a prendere le distanze aella partita sparando a salve con grande continuità. 

Tommaso Laquintana

Nel secondo quarto, però, Trieste viene a capo del problema: aumenta a dismisura la pressione difensiva chiudendo ogni singola linea di passaggio ai bolognesi che si disuniscono ed iniziano a perdere fiducia e confidenza con il canestro. Inizia ad ingranare in attacco, riducendo progressivamente lo svantaggio. E, soprattutto, trova due protagonisti straordinari, ulteriore prova che la qualità della panchina biancorossa dà una profondità al roster che la gran parte delle squadre nella stessa fascia di merito possono solo sognare. Peraltro, parlare di “punti dalla panchina” per l’Allianz è oggi quantomai fuorviante, dal momento che ad ogni partita i cinque iniziali sono sempre diversi, con una equa distribuzione di responsabilità e minutaggio. DeVonte Upson e Andrejs Grazulis sono straripanti in attacco (il lettone infila un “canestro da 5” che rimarrà negli annali) e solidissimi in difesa, dove Hunt – unico terminale credibile sotto canestro in casa bolognese – viene totalmente annullato. Daniele Cavaliero, dal canto suo, interpreta nel migliore dei modi il suo ruolo di chioccia: fa il play aggiunto, e soprattutto dona a Tommaso Laquintana il coraggio e la voglia di reazione che il giovane pugliese monetizzerà con gli interessi nel secondo tempo. I piccoli triestini contengono in modo magistrale Adrian Banks (che dopo aver accusato problemi fisici nei giorni scorsi e rimasto a lungo in dubbio, si presenta – guarda caso – in piena forma in quintetto base), che realizza la quasi totalità del suo bottino in entrata, tirando invece malissimo dall’arco. 
Dopo aver impattato alla fine del primo tempo ed essersi saldamente presa in mano l’inerzia della partita, Trieste confeziona una seconda metà di contesa in crescendo, pur ottenendo il suo primo vantaggio, dopo numerosi tentativi, solo a tre minuti e mezzo dalla fine della terza frazione e dopo aver alternato grandi giocate difensive a banali errori in attacco. Per prendere in mano definitivamente il risultato ricorre a tutto l’arsenale che ha a disposizione all’Unipol Arena: Laquintana sia da sotto con la sua caratteristica “lacrima” che, finalmente, da fuori. Grazulis che, in piena trance agonistica, mette tre triple su quattro, conquista 8 rimbalzi e finisce con un eloquente 30 di valutazione. Alviti che riprende a colpire dai 6.65 e ci mette una intensità che non si legge dalle statistiche. Cavaliero che si diverte ad imitare il suo amico Lobito distribuendo 6 assist. E, infine, un monumentale DeVonte Upson, che liberato dal peso del turnover con la partenza di Udanoh, gioca con la mente libera, è come al solito precisissimo nei pochi tiri che prende (finalmente un lungo che segna i liberi…), piazza un poster da top ten su tentativo di schiacciata di Totè e schiaccia con fallo il canestro della sicurezza. Per essere un lungo di rincalzo a rischio taglio per molte settimane, è tutto puro guadagno per la squadra. La devastante superiorità dei lunghi biancorossi si traduce nel numero di rimbalzi offensivi catturati, ben 11, tradotti sistematicamente in seconde e talvolta terze possibilità. Il tentativo di reazione di Bologna nel finale si riduce ad 8 punti consecutivi di Tommaso Baldasso (due bombe dalla stessa mattonella), teoricamente in grado di riaprire il discorso sul risultato, che però dà la sensazione di non essere più veramente in bilico.

Nuovamente dosate con sapienza le rotazioni da parte del team tecnico: il solo Laquintana, per ovvi motivi, viene lasciato in campo per 30 minuti, gli altri si distribuiscono equamente i minuti senza inficiare la qualità del gioco. Rispetto alle due vittorie precedenti, quella sulla Fortitudo può essere considerata una prova di maturità superata perché è il risultato di una reazione veemente, di pazienza, è indice di unità di intenti, di chimica di squadra, di consapevolezza nei propri mezzi. 
Finisce così nel migliore dei modi il “December madness” prolungato, che ha visto Trieste scendere in campo per ben 9 volte: ora i biancorossi si attestano nel gruppone di centro classifica ma rispetto agli altri hanno ancora una partita da recuperare, quella con Varese, per mettere virtualmente la parola fine sul discorso salvezza (lontanissimo in pre season, di forte attualità nel post covid) e, dopo aver centrato una clamorosa qualificazione alle final eight di Coppa Italia, finire il girone d’andata addirittura settimi. Ed ora, per la prima volta da più di un mese, gli uomini di Dalmasson avranno finalmente una intera settimana a disposizione – veramente un lusso – per preparare la prossima trasferta a Cremona. 

FORTITUDO BOLOGNA – PALLACANESTRO TRIESTE   69 – 82

Fortitudo Lavoropiù Bologna: Banks 17, Totè 4, Cusin 2, Baldasso 12, Palumbo 6, Pavani ne, Hunt 6, Saunders 8, Fantinelli 8, Withers 6, Sabatini ne. All. Dalmonte 
Allianz Pallacanestro Trieste: Alviti 11, Grazulis 20, Cavaliero 7, Doyle 8, Upson 12, Laquintana 13, Henry 2, Da Ros 4, Arnaldo ne, Fernandez ne, Delìa 5, Coronica ne. All. Dalmasson 

Parziali: 24-15; 39-39; 53-59 
Arbitri: Lo Guzzo, Bongiorni, Pierantozzi